17/08/2010 - Carmelo Anthony prosegue nel suo “stallo” per quanto riguarda l’accettazione dell’offerta fatta dai Denver Nuggets (altri 3 anni ad oltre 20 milioni di dollari a stagione) e questo, come abbiamo già discusso ieri, fa nascere sempre più voci sul suo addio alla franchigia del Colorado. L’opinione comune, visto anche quanto capitato a Cleveland con James e a Toronto con Bosh, è che se Anthony non accetterà l’offerta lo farà perché vuole andarsene ed infatti le ultime fonti (ovviamente anonime) provenienti dalla Lega lo confermano: non è più una questione di “se” Anthony andrà via, ma piuttosto si cerca di capire “quando” farà le valigie. L’offerta dei Nuggets, essendo la sua squadra d’appartenenza, economicamente è la migliore possibile perciò, basandosi sempre su quanto trapela dalle “gole profonde” della dirigenza di una franchigia NBA, Carmelo Anthony starebbe cercando il “sign and trade” migliore per mollare gli ormeggi perché la sua intenzione è quella di rinnovare con l’attuale contratto di lavoro ancora attivo (scadrà il prossimo 30 Giugno). Se entro l’inizio del campionato non troverà nessun offerta vantaggiosa oppure se la dirigenza di Denver non accontenterà le sue richieste allora c’è il piano “b” ovvero non firmare l’estensione e semplicemente attendere. Con la possibilità da parte del giocatore di annullare l’ingaggio entro Luglio 2011 e la paura di perderlo per nulla i Nuggets, nel corso del 2010/11, saranno costretti a fronteggiare l’ipotesi “sign and trade”. Le destinazioni più “gettonate” sembrano essere New York o New Orleans. Con Chris Paul “blindato” agli Hornets il team della Grande Mela starebbe negoziando per arrivare a Tony Parker dei San Antonio Spurs. L’ipotetico duo Parker-Stoudemire diventerebbe un “big three” con l’arrivo di Anthony. Tuttavia pure gli Hornets sembrano interessati a portarlo nel sud degli Stati Uniti per farlo giocare in coppia con l’amico Chris Paul. Com’è facile intuire nessuna fonte (giocatori o squadre) conferma o smentisce le notizie perciò solo l’avvicinarsi del training camp ci potrà dire se c’è qualcosa di vero in queste voci che si fanno sempre più insistenti.