Dream Team '92, Pippen e Malone nella Hall of Fame
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Nella prima occasione Jordan si trovava sul podio con i più forti giocatori visti in azione a cavallo fra gli anni ‘80 e ‘90 e che nel 1992 giocarono tutti insieme nella squadra il cui nome oggi è leggenda: “Dream Team”. Fu la prima volta che gli atleti professionisti della NBA prendevano parte ai Giochi Olimpici e vista la straordinaria impresa (nessun avversario fu mai seriamente in grado di competere con loro) per distinguerlo dalle formazioni a venire prese il nome di “Original Dream Team”. All’interno di questa squadra, ieri sera chiamati sul palcoscenico dell’Arca di Gloria a rappresentare l’impresa compiuta, c’erano: Charles Barkley, Larry Bird, Clyde Drexer, Patrick Ewing, Magic Johnsnon, Michael Jordan, Christian Leattner, Karl Malone, John Stockton, Chris Mullin, Scottie Pippen e David Robinson. Per Larry Bird fu l’ultima esperienza da giocatore attivo perché a causa degli infortuni ricorrenti alla schiena non prese parte alla stagione NBA 1992-93 ritirandosi. “Fu davvero un bel modo di presentarci.” afferma Bird alla Hall of Fame riferendosi al fatto di essere stati i primi atleti professionisti ad indossare la divisa di Team Usa e conclude: “Non potevamo fare di meglio che vincere l’oro.” Sempre alla Hall of Fame il rivale storico di Bird, Magic Johnson, ricorda: “Presi il telefono e chiamai Larry: gli dissi che doveva muovere il sedere perché avevamo bisogno del suo aiuto ancora una volta.” Oltre al Dream Team del 1992 anche quello del 1960 che scese in campo alle Olimpiadi di Roma è stato introdotto nell’Arca di Gloria. A rappresentarlo altre due leggende viventi: Oscar Robertson e Jerry West.
Il regolamento della Hall of Fame prevede che un giocatore debba essere introdotto da uno che già ne è parte perciò, come anticipato qualche riga sopra, Scottie Pippen ha chiesto a Michael Jordan di introdurlo. Entrato a far parte della NBA nel 1987 Scottie Pippen divenne la spalla ideale di Suà Maestà affermandosi come elemento cardine nella formazione dei Bulls in grado di vincere sei titoli (91-92-93-96-97-98). La sua carriera è durata complessivamente 17 anni suddividendosi fra Chicago (sicuramente gli anni migliori), Houston e Portland prima di tornare a Chicago per 23 partite nel 2003/04. “Chi l’avrebbe mai detto che quel numero 23 mi avrebbe presentato nella Naismith Basketball Hall of Fame esattamente 23 anni dopo averlo conosciuto? Nella sua carriera MJ è entrato in contatto ed ha cambiato la vita tantissime persone, ma mai come lo ha fatto con me.” sono state alcune delle parole di Pippen. Oltre a Scottie, nelle vesti di ex-giocatore, anche a Malone è toccato salire sul podio e visibilmente commosso ha voluto ringraziare sua madre scomparsa da ormai quasi 7 anni: “Se mi trovo qui è grazie a lei. Spero di aver seguito al meglio le orme che avevano lasciato quelli prima di me. Non ho fatto altro che giocare duramente per tutta la mia carriera.” Malone, due volte MVP e secondo miglior realizzatore di tutti i tempi della NBA, si ritirò dopo l’avventura con i Lakers del 2004 (quando vennero sconfitti dai Detroit Pistons). Gli altri 18 anni (dal 1985 al 2003) della sua a dir poco immensa carriera li disputò con la divisa degli Utah Jazz.
Sempre ieri sera sono stati introdotti Cynthia Copper (prima giocatrice WNBA di sempre ad entrare nella Hall of Fame), Bob Hurley ( della St. Anthony High School, New Jersey) e Jerry Buss (owner ancora in attività, ma ormai storico, dei Los Angeles Lakers).