Wright trovato morto; la polizia indaga
Grizzlies
La causa del decesso è stata di sicuro un’arma da fuoco, resta ancora sotto indagine se si sia trattato di un omicidio o di un suicidio. Nel corso degli ultimi 12 mesi Wright pare soffrisse di depressione soprattutto per motivi economici (due delle sue tre abitazioni gli sono state confiscate). Dunque potrebbe essersi trattato di un gesto estremo anche se l’omicidio non viene escluso. Riconosciuto il cadavere la famiglia ha dato il numero di cellulare alla polizia che ha indagato su quali fossero le ultime chiamate fatte. Quella qualche istante prima della sua morte era una telefonata al 911 (il numero del pronto intervento statunitense) dove Wright non parla direttamente con l’operatore, ma si sente una voce in lontananza (forse due) e poi dei colpi di arma fuoco.
In attesa dello svolgimento delle indagine tutta la famiglia Wright si è stretta intorno al lutto insieme a tanti ex-giocatori NBA con cui era ancora in contatto. “La famiglia di Lorenzen si sta raggruppando per piangere la sua perdita e onorare quanto ha lasciato. Apprezziamo molto i pensieri, le preghiere e le condoglianze che ci arrivano in questo periodo difficile. In aggiunta chiediamo solo di rispettare la nostra privacy ed il nostro desiderio di fronteggiare questa perdita improvvisa.” sono le parole dello zio di Lorenzen diventato un po’ il portavoce della famiglia. Wright aveva 34 anni di cui 13 spesi nella NBA indossando le divise dei Los Angeles Clippers (che lo chiamarono al numero 7 assoluto del draft 1996), Atlanta Hawks, Memphis Grizzlies, Sacramento Kings e Cleveland Cavs (campionato 2008/09). In 778 partite disputate le sue medie erano di 8 punti e 6.4 rimbalzi. Fra i tanti giocatori incontrati nel corso della sua vita il primo a ricordarlo è il compagno di college (a Memphis) Anfernee “Penny” Hardaway: “Ho pianto. E’ stata la mia prima reazione alla notizia. Mi ha colpito tantissimo la sua perdita perché si trattava davvero di una grande persona. Un fratello per me.”