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28/07/2010

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Toronto Raptors

Colangelo deluso dall'ultima stagione di CB4

Raptors
28/07/2010 - Il modo in cui Chris Bosh ha concluso il campionato 2009/10 unito alla decisione di lasciare Toronto per Miami (decisione, secondo il parare di molti, già presa dai tre giocatori prima dell’apertura ufficiale del mercato quindi a stagione regolare ancora in corso) non lascia una buona impressione nel general manager dei canadesi Bryan Colangelo. Fino ad oggi non si era mai espresso sull’argomento, ma in una recente intervista gli è stato domandato cosa ne pensasse della parte finale del campionato di Chris Bosh. Per chi non lo ricordasse CB4, in piena corsa per arrivare all’ultimo posto disponibile nel tabellone dei playoffs della Eastern Conference, si è fermato, causa infortunio, senza più fare ritorno sul terreno di gioco. Trascinati da Derrick Rose i Bulls, nell’ultima sera per farlo, hanno risanato tutto il deficit “soffiando” l’ottavo posto proprio a Toronto costretta a mandare in archivio l’ennesima stagione senza post-season. Colangelo, come detto Intervistato alla radio sull’atteggiamento di Bosh, apre la sua dichiarazione cosi: “Nonostante il gonfiore fosse appena accennato e l’esame della risonanza magnetica non mostrasse nessun danno o pericolo ha preferito restare seduto per altre sei partite. Non voglio mettere in dubbio l’infortunio di Chris. Di sicuro si era fatto male, ma voglio solo dire che ha rifiutato di scendere in campo quando lo staff medico gli aveva dato il via libera per farlo e noi ci trovavamo in un momento critico. Probabilmente non si sentiva pronto o comunque sia ha scelto di non giocare.” Il GM dei Raptors poi parla dell’aspetto mentale di Bosh: “Non so sé mentalmente pensasse già al futuro o se semplicemente non si rendesse conto del momento delicato in cui si trovava la squadra, ma di sicuro non era il giocatore che tutti conoscevamo. Probabilmente tutti se ne sono accorti e l’hanno pensato, ma nessuno ha voluto dirlo o farglielo notare.” Le ultime parole di Colangelo riguardano i tentativi di costruire intorno a Bosh: “Abbiamo provato invano a fare una squadra intorno a lui. Differenti giocatori e differenti stile, ma non ha mai funzionato. Non c’è mai stata distinzione in cosa noi cercassimo di mettere al suo fianco perché a prescindere dal giocatore, con lui come uomo franchigia, finiva sempre nello stesso modo: un fallimento.