15/07/2010 - Gli Knicks dicono addio ad un'altra pedina degli ultimi due anni ovvero Al Harrington. Nonostante fosse uno dei migliori nel roster di coach D’Antoni (17.7 punti, 5.6 rimbalzi, 1.5 assists a partita in 72 incontri disputati con un minutaggio oltre i 30 minuti) gli Knicks, in verità, non “piangono” la sua partenza dal momento che non hanno mostrato il minimo interesse a confermarlo nel progetto di ricostruzione. Entrato nel mondo dei free-agent senza restrizioni, Harrington, è stato contattato principalmente da due squadre: Mavericks e Nuggets. I texani lo avrebbero acquistato con l’intenzione di farne un sesto uomo di “lusso” alla Jason Terry ed erano disposti a dargli l’eccezione media del salary cap per al massimo tre anni. Il team del Colorado puntava ad acquistarlo perché il proprio reparto lunghi è in crisi (Kenyon Martin e Chris Anderson sono finiti tutti e due in sala operatoria) ed erano disposti a sborsare lo stesso stipendio annuale dei rivali di Dallas, ma per cinque anni. L’acquisto di Tyson Chandler da parte dei Mavs, nella trade con i Bobcats avvenuta ieri, ha tolto ogni dubbio su quale fosse il futuro di Harringont: i Nuggets. Oltre al fattore economico molto più vantaggioso (in totale incasserà 29 milioni di dollari spalmati su cinque anni piuttosto che 17.4 in tre) Al ha privilegiato la formazione che gli garantisce da subito un ruolo più importante. Come detto ai Mavericks avrebbe dovuto fare sostanzialmente il back-up mentre con le Pepite sarà subito titolare e se dovesse innestarsi senza problemi potrebbe continuare ad esserlo pure dopo il ritorno di Martin e Andersen. Questa eventualità nel nord del Texas non si sarebbe mai verificata dal momento che l’ala grande inamovibile nel ruolo di starter porta il nome dell’MVP Dirk Nowitzki.