02/07/2010 - Buona parte dei protagonisti di questa off-season provengono dal draft 2003 (Wade, Bosh, James) perché quando dovevano estendere il loro ingaggio ne preferirono uno meno remunerativo ma più corto, rispetto ad uno da cinque anni al massimo consentito. L’unico ad andare controtendenza fu la terza scelta assoluta del 2003 ovvero Carmelo Anthony che oggi rappresenta l’uomo immagine dei Denver Nuggets. Il suo contratto gli garantisce ancora 17 milioni di dollari per il prossimo anno dopo di che potrà decidere se entrare nei free-agent per negoziarne uno nuovo. Nell’ottica di evitare potenziali colpi di scena la dirigenza bianco-celeste ha deciso di correre ai ripari da subito proponendogli un ingaggio da tre anni a 65 milioni di dollari che lo vincolerà a Denver sino a tutto il 2014/15. “Stiamo facendo tutto il possibile per fare di Carmelo Anthony la nuova versione di John Elway, che ha giocato tutta l’intera carriera per la stessa franchigia meritandosi il soprannome “The Guy”” afferma il presidente Mark Warkentien ad Associated Press. In passato le direttive di ‘Melo sono state ascoltate dalla dirigenza che ha sempre cercato di fare tutto il possibile per rinforzare la rosa prima con Allen Iverson e poi (riuscendoci meglio) con Chauncey Billups. I playoffs 2010 hanno evidenziato una grave lacuna nel reparto dei lunghi (andati ko i due titolari Nene e Martin è rimasto il solo Chris Andersen a rimpiazzarli) ed infatti Warkentien sta già lavorando per migliorare questo aspetto: “Ci rendiamo conto della necessità di rinforzare il reparto dei lunghi. Come tutti in questo periodo dell’anno stiamo lavorando al telefono per oltre dodici ore al giorno ascoltando e valutando cosa ci viene proposto. Valutiamo tutto: free-agent, scambi e sign and trade. Non puoi mai sapere da dove arriverà la miglior offerta.” conclude Mark che, come tutti i tifosi dei Nuggets, spera di conoscere il prima possibilità la risposta di Carmelo Anthony all’estensione ricevuta.