16/04/2010 - Dalla città dell’amore fraterno giunge una notizia annunciata già oltre un mese fa: la dirigenza, dopo il via vai di voci, ha licenziato Eddie Jordan a distanza di nemmeno un anno da quando era stato assunto. Il carosello dei coach, però, è diventata una costante di Philadelphia sulla cui panchina si registreranno, quando verrà assunto il prossimo allenatore, otto nomi diversi nel giro di dieci stagioni. Altro dato allarmante è la durata degli allenatori: dal 2003, anno in cui Larry Brown decise di andarsene, sino ad oggi sono stati ben quattro a fare le valigie ancora prima di aver concluso un’annata completa. I motivi dei continui fallimenti sono molteplici: prima c’era la difficile co-esistenza con lo spirito di Allen Iverson; ora è principalmente una campagna acquisti sbagliata a rendere il lavoro dei coach estremamente difficile. I maxi-contratti dati a Samuel Dalembert e Elton Brand si sono rivelati degli errori colossali ed i 76ers, dal momento che i due non hanno nessun valore sul mercato, sono obbligati a tenerseli. Parte dell’opinione pubblica sta iniziando anche a cambiare idea sugli 80 milioni di dollari concessi ad Andre Iguodala la scorsa off-season per farne l’uomo franchigia. La campagna acquisti, però, non è frutto dei coach perché viene fatta dal General Manager ed infatti pure il nome di Ed Stefanski sembra essere in discussione . Al momento, però, è proprio lui ad annunciare il licenziamento di Eddie Jordan che per il secondo anno di fila viene lasciato a casa: “Non rifonderemo la squadra, ma rispetto all’altranno abbiamo fatto un enorme passo indietro.” afferma Ed riferendosi a quando Philadelphia, contro ogni prognostico, raggiunse i playoffs 2009. “Quello in cui speravamo non si è concretizzato ed allora abbiamo deciso di cambiare direzione. Assumeremo qualcuno che ci riporterà nella direzione giusta del nostro cammino.” Al momento, però, non viene fatto nessun nome sul successore di Jordan.