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14/04/2010

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Boston Celtics

Incerto il ritorno Doc Rivers ai Celtics

Celtics
14/04/2010 - Il contratto di Doc Rivers andrà a scadere con il termine della stagione 2009/10 quindi, nella migliore delle ipotesi, tra circa due mesi . Al momento , però, l’ex-coach dei Magic non ha ancora preso una decisione sul suo futuro. I Bianco-Verdi non gli hanno fatto pervenire nessuna proposta, ma anche se lo avessero fatto i suoi progetti sono quelli di fermarsi e meditare durante l’estate prima di prendere una decisione perché, secondo alcune fonti, starebbe valutando anche la possibilità di interrompere il proprio lavoro per un paio d’anni. Il motivo principale, come capita a molti coach, sono i figli ed il passare del tempo. Rivers ha tre figli: Jeremiah che in autunno diventerà senior al college di Indiana (dove gioca a basket); Callie che si trova nell’ultimo anno di Università a Florida dove è una stella della squadra di pallavolo; ed infine Austin che fa l’High School ed è considerato un giocatore di basket dal potenziale straordinario. Doc vorrebbe passare più tempo con loro e non lo nasconde: “Parte di quello che si dice è vero.” dichiara al quotidiano Boston Herald. “Ogni anno a metà estate mi ritrovo con la famiglia e discutiamo di quali sono i nostri progetti e di cosa vogliamo fare. Non c’e’ niente di nuovo in questo, ma restare lontano dalla famiglia diventa ogni anno più difficile. Nel 2010/11 avrò tre giocatori all’ultimo anno in famiglia: due al College e uno alla High School. E’ una cosa molto importante per me. Mi piacerebbe dargli il pieno supporto. Chiunque abbia dei figli capisce quello che sto dicendo. Ogni anno vorresti dare tutto il meglio possibile ai tuoi figli. Io non ho mai avuto troppe occasioni di parlare con loro e mi piacerebbe iniziare a farlo.” Rivers conclude il suo intervento dichiarando comunque piena fedeltà ai Celtics: “L’unica cosa che ora posso dirvi con certezza è questa: la decisione sarà presa fra passare più tempo con la mia famiglia o rinnovare con Boston. Sono legato ai Celtics e non voglio allenare un’altra squadra.