08/04/2010 - L’ufficio centrale della NBA, nella persona di Joel Litvin, ha diramato un comunicato stampa nel quale afferma un errore arbitrale avvenuto negli ultimi istanti della partita disputata ieri fra Jazz e Thunder: “Nella giocata finale di Oklahoma City contro Utah gli arbitri non hanno fischiato un fallo commesso da C.J. Miles dei Jazz ai danni di Kevin Durant dei Thunder quando quest’ultimo stava cercando il tiro da tre punti sulla sirena.” Con 1.1 secondi da giocare nel supplementare il jumper di Deron Williams ha permesso al team di Coach Sloan di mettere la freccia e sorpassare 140-139. Nell’azione seguente Durant ha cercato la tripla “dell’Ave-Maria”, ma il suo tiro è stato sporcato da C. J. Miles. A nulla sono valse le proteste dei giocatori dei Thunder che avrebbero voluto vedere il fallo fischiato ai danni di Miles. Con Durant in lunetta per tre liberi, giocatore dotato del 90% dalla lunetta, il risultato avrebbe potuto essere diverso dalla sconfitta. La dichiarazione della NBA, però, non cambia le sorti dell’incontro quindi la vittoria rimane assegnata agli Utah Jazz. Scott Brooks, allenatore dei Thunder, non sembra dare molto peso alla vicenda: “Qualcuno deve perdere le grandi partite appunto per permettergli di essere grandi. Ci sono state un sacco di partite che abbiamo vinto allo scadere in questo caso, però, siamo sfortunati ed abbiamo perso. Non siamo stati in grado di vincere perché, senza dare troppo peso a quanto accaduto nei secondi finali, abbiamo sbagliato troppe cose verso la fine della partita.” Brooks conclude il suo intervento incoraggiando gli arbitri: “Ho sempre avuto un buon rapporto con loro: tanto da giocatore quanto da allenatore. Se c’è una cosa che fanno, e che sanno fare bene, e quella di fischiare i falli allo stesso modo a prescindere che si tratti del primo o dell’ultimo minuto. Hanno un lavoro molto difficile. E’ difficile fischiare nel modo giusto tutte le giocate della partita, ma per fortuna ci riescono in oltre il 90% dei casi.” La stessa idea viene condivisa da Jerry Sloan: “Fa parte del gioco. Non penso che abbia senso passare tutto il proprio tempo a preoccuparsi di queste cose. Una volta che la partita è finita puoi essere arrabbiato per un po’, ma poi la vita va avanti. Non puoi farci niente quindi meglio pensare ad altro.”