07/04/2010 - Ieri sera i Raptors, che stanno cercando la qualificazione a discapito dei Chicago Bulls, hanno dovuto salutare il loro leader Chris Bosh dopo appena 2 minuti. L’uomo immagine d’oltre confine, che può diventare free-agent entro il 30 di Giugno, stava battagliando con Antawn Jamison quando quest’ultimo, cercando di prendere la posizione migliore, lo ha colpito involontariamente al volto mandandolo ko. Come conseguenza della botta, oltre al dolore, la faccia di Bosh è diventata una maschera di sangue ed è stato portato all’ospedale di Cleveland per accertamenti. I raggi x hanno subito risolto ogni dubbio evidenziando una rottura del setto nasale nella parte destra della faccia ed ora Chris si trova in lista infortunati a tempo indeterminato. Durante il quarto periodo della sfida con Cleveland, dopo le cure mediche, Bosh è tornato a sedersi in panchina ma non seguirà la squadra in trasferta perché, come stabilito dai dottori dei Raptors, dovrà fare ulteriori accertamenti. Il tipo di infortunio, come già capitato ad altri giocatori, di solito non costringe a lunghi tempi di recupero perché, salvo caso eccezionali, si risolve facendo indossare una maschera protettiva per il volto (l’esempio più citato è quello di Hamilton che dopo essersi rotto tre volte il setto nasale ha deciso di indossare sempre la maschera). Al momento, però, non c’è nessuna data stabilita per il rientro di CB4: “Dobbiamo continuare a combattere a prescindere dal fatto che lui ci sia o no.” afferma il collega Jarrett Jack e prosegue: “Non semplifica le cose e non ci aiuta. Nella Nba sembra che eventi come questi accadano sempre nei periodi sbagliati. Comunque è successo e non dobbiamo farcene una ragione perché capita come capitano tante altre cose. Fa parte del gioco.” Nelle vesti di leader vocale dello spogliatoio (oltre che in quelle di elemento chiave in questa ultima parte del campionato) Jack conclude lanciando un monito verso i colleghi: “Sembra stupido, ma l’infortunio di Chris può essere visto come un’opportunità per vedere qualcun altro alzare il proprio rendimento. Magari ci sono giocatori che aspettano dall’inizio del campionato di avere dei minuti per dimostrare di cosa sono capaci. Ora toccherà anche a loro perché abbiamo bisogno che qualcuno prenda in mano le redini della squadra.”