06/10/2009 - La pre-season degli Spurs si è aperta con una lieta novità: Dejuan Blair, selezionato al numero 7 del secondo giro dello scorso draft, ha aperto con una prestazione che lo proietta da subito al centro dei riflettori ovvero16 punti, 19 rimbalzi (di cui otto in attacco), 2 assists e 1 recupero il tutto in 22 minuti. Difficilmente riuscirà a mantenere cifre simili per tutto l’anno, ma comunque sono un biglietto da visita che non passa inosservato. Coach Gregg Popovich intervistato sul potenziale rookie (come tutti i giocatori scelti al secondo giro non ha un contratto garantito a meno che gli Spurs entro il 30 di Ottobre non gliene diano uno) frena gli entusiasmi affermando: “Non voglio denigrare quanto ha fatto in passato e allo stesso tempo non voglio ingigantire le recenti prestazioni. Semplicemente non ho ancora esattamente capito dove collocarlo e che impatto potrà avere sulla squadra. Credo abbiamo ancora parecchio da imparare.” La rotazione degli Spurs di certo non aiuta Blair a crescere troppo (si tratta del quarto lungo dietro a Duncan, McDyess e Bonner) e il fatto di non essere un grande difensore potrebbe essere un problema alla corte di Popovich. Le sue qualità, però, lo proiettano ad essere una presenza in fase offensiva con punti e rimbalzi d’attacco: due aspetti assenti nello scorso campionato degli Spurs (non a caso eliminati al primo turno di Playoffs). Di sicuro se continuerà con prestazioni simili la dirigenza degli Spurs non se lo farà sfuggire e Popovich gli torverà spazio all’interno della rotazione, quindi non ci resta che tenerlo sottocchio per capire quale sarà il suo futuro.