02/03/2009 - Rex Chapman, vice-presidente e addetto alle risorse umane di Denver, in un breve comunicato stampa rende nota la decisione di sospendere e multare per una partita Carmelo Anthony. “C’è un codice di condotta che deve essere rispettato e preso in considerazione seriamente da tutti i membri della nostra squadra, nessuno escluso.” Tuona Champman che prosegue: “Quando poi è un leader a non rispettarlo, il problema è ancora più grave. Carmelo ha capito il suo sbaglio ed è dispiaciuto. Nella foga e nella voglia di lottare e vincere ha preso la decisione sbagliata. Sa di aver sbagliato quindi confidiamo in lui affinché episodi simili non si ripetano.” Chapman non scende nei dettagli della motivazione, tuttavia quando si tratta di un evento che coinvolge il leader di una squadra non è difficile, basandosi su quello trapelato dalle fonti anonime, scoprire l’accaduto. Dunque il richiamo di ‘Melo arriva come conseguenza di quanto successo nella partita, persa, contro gli Indiana Pacers. Inizialmente si pensava che dietro a tutto ci fosse il fallo tecnico preso a 5 minuti dalla fine del quarto periodo (quando Anthony è andato su tutte le furie per il mancato fischio a proprio favore), tuttavia le motivazioni sono da ricercarsi nel terzo quarto. George Karl, infatti, aveva intenzione di sostituire Anthony salvo dover rivedere i propri piani perché Carmelo ha rifiutato di uscire dal campo restando sul terreno di gioco sino al time-out. Da parte del diretto interessato non arriva nessun commento né sulla mancata sostituzione e tanto meno sulla sospensione.