23/02/2009 - La situazione attuale dei Pistons è di sicuro una fra le meno “rosee” viste negli ultimi anni dal momento che i Bad Boys hanno una striscia aperta di sei sconfitte consecutive che proietta il loro record al 50% (27 vittorie - 27 sconfitte). Nelle ultime 48 ore diverse voci consideravano coach Michael Curry, subentrato in estate a Flip Saunders, come ad un passo del licenziamento nonostante abbia un contratto garantito di due stagioni (questa e la 2009/10). Stufo del “via vai” di rumors Joe Dumars ha deciso di prendere la parola sul quotidiano Detroit News dove difende a spada tratta il proprio allenatore, indicando i giocatori come responsabili della crisi. “Non farò come Kerr ha fatto a Phoenix con Terry Porter. Non voglio usare il coach come capro espiatorio.” Afferma Dumars in un breve comunicato stampa e prosegue: “La causa principale sono i giocatori. Di sicuro lo sono più dell’allenatore, ma per tornare a vincere dovranno cercare di collaborare e uscire insieme dal momento negativo.”
Le parole di Dumars hanno colpito prima di tutto Antonio McDyess, che avrebbe potuto trasferirsi a Boston (quando i Nuggets lo tagliarono in seguito alla trade Billups-Iverson), il quale vede la crisi generata in primis dall’assenza di un leader all’interno dello spogliatoio. “In questa squadra non c’è nessuno che dopo le partite prenda la parola davanti a tutti e dica cosa c’e’ che non va” spiega senza giri di parole Antonio. “Dopo alcune partite il bisogno di un leader che esca alla scoperto senza paura e dica le cose come stanno si sente molto. Solo in questo modo possiamo migliorare il nostro gioco e vincere. Al momento, pero’, non c’è nessuno che interpreti tale ruolo di leader.”