08/01/2009 - Ripercorriamo la storia di Miles e dei Blazers per capire meglio il “dispaccio” recapitato oggi dalla dirigenza di Portland nella “buca” delle altre 29 franchigie NBA. I Bianco-Rossi, diversi anni fa, prolungarono il contratto dell’ex-ragazzo prodigio scelto dai Clippers con un pluriennale destinato la cui naturale scadenza era fissata per il 2010/11. Nel corso del 2006/07 Miles si fece operare di artroscopia al ginocchio e quella che doveva essere una semplice operazione si trasformo in microfrattura. Dopo un anno di riposo e uno di riabilitazione (lo scorso) I Blazers, convinti che Miles non potesse piu’ tornare ad esprimersi ai massimi livelli, lo considerarono come incapace di proseguire la carriera da atleta professionista. L’ex-Cavs non era d’accordo ma un medico super parte, ingaggiato dalla NBA appositamente per risolvere la questione, diede ragione alla squadra con sede in Oregon quindi Miles venne tagliato (riceve comunque lo stipendio), ma il suo ingaggio non viene conteggiato in quello utile per calcolare il monte salari e la luxury tax dei Blazers.
L’ultima clausola vale se e solo se Darius non dimostri di essere in grado di giocare scendendo in azione per 10 volte nel corso del 2008/09. Tagliato alle porte del training camp dai Celtics si e’ riunito, 10 giorni fa, con i Grizzlies dove e’ sceso in campo per appena due volte. Durante la pre-season con i campioni in carica, pero’, ha giocato in sei partite che sommate alle due con Memphis fanno otto quindi bastano altri due incontri ed i suoi 18 milioni di dollari ritorneranno a bilancio dei Blazers.
Proprio per questo motivo, ed arriviamo alla news di oggi, Portland ha deciso di diramare un dispaccio alle altre 29 squadre dove chiede di fare molta attenzione a firmare Miles . Nella nota, divulgata al grande pubblico dal rinomato quotidiano sportivo SportIllustred, si consiglia di “ fare molta attenzione a ingaggiare Darius Miles perche’ se ci sara’ anche solo il sospetto che la firma del giocatore sia stata fatta solo per svantaggiare economicamente i Blazers allora i legali della franchigia sono pronti ad entrare in azione senza guardare in faccia a nessuno”. La notizia, ovviamente, non e’ stata presa troppo bene da Miles e dal suo agente che cerca di tranquillizzare i potenziali acquirenti con queste parole: “L’unico obiettivo di Miles e’ quello di dimostrare che sa’ ancora giocare ai massimi livelli perche’ e’ un giocatore della Nba a tutti gli effetti. Tutte le altre problematiche non gli interessano.” Al momento da parte degli owner delle altre franchigie non arriva nessun commento, a parte i Mavs dove l’esuberante Mark Cuban non ha nessun problema ad ammettere: “Ci sono un sacco di milioni di dollari in ballo. Diciotto milioni sono una bella cifra. Probabilmente se mi trovassi in una situazione simile avrei mandato lo stesso tipo di notifica alle altre 29 squadre nba.”