KG negozia la buona uscita nell'ottica ritiro "anticipato"
Wolves
Una volta free-agent, ammesso la situazioni si verifichi realmente, Garnett annuncerà il proprio ritiro dal mondo del basket giocato dopo aver speso 21 dei proprio 40 anni nella Lega.
Da regolamento KG ha ancora una stagione completamente garantita al valore di 8 milioni di dollari che sono al centro delle discussioni fra l'agente di Kevin e la dirigenza dei Wolves.
Intervistato da uno dei principali quotidiani di Minnesota Glen Taylor (owner dei Lupi) risponde così: “E' da settimane che non parlo con Kevin. Non ho nessun contatto con lui. Dobbiamo decidere nei prossimi giorni, decidere se lui vuole giocare o no. Sto aspettando il suo responso e per questo motivo gli ho mandato un messaggio dicendogli: “Ho bisogno della tua decisione”. Al momento nessuna risposta.”.
Nonostante provenisse direttamente dalla high school, e all'epoca erano ben pochi i giocatori ad ottenere un contratto nella NBA saltando il college, i Wolves nel 1995 spesero la loro scelta al primo giro per Kevin che a sua volta li ripagò diventando il volto della franchigia per i successivi 12 anni. Nel 2007 venne scambiato ai Boston Celtics con i quali un anno più tardi vinse il titolo di campione.
Nel Giugno 2013 fu spedito, in compagnia di Paul Pierce, ai Brooklyn Nets dove un anno e mezzo più tardi (Febbraio 2015), convinto dall'amico allenatore Flip Saunders, annullò la clausola “no-trade” del proprio ingaggio per ritornare dove tutto era iniziato ovvero a Minnesota.
Uno dei motivi dietro al ritorno di Garnett ai Wolves, secondo quando trapela da gole profonde, era quello di unire le proprie capacità “economiche” a quelle dell'amico Saunders per rilevare i Wolves dall'attuale proprietario Taylor. Tale progetto, però, non prese mai piede perchè nel giugno 2015 Flip scoprì di avere un cancro che nel giro di un paio di mesi, nonostante le cure, risultò fatale.
Moralmente distrutto dalla perdita dell'amico-allenatore e frenato dagli infortuni alle ginocchia Garnett, dopo aver fatto da mentore a Karl-Anthony Towns per una stagione intera, avrebbe deciso di intraprendere la via del ritiro. Se così fosse sarebbe il terzo giocatore All-Star ad appendere le scarpe al chiodo nel 2016. Prima di lui lo hanno preceduto Kobe Bryant e Tim Duncan.