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28/01/2016

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Miami Heat
Miami Heat

LBJ: voci ingiuste sul mio conto, chi è Katz? Mai sentito nominare

Cavs

Heat
28/01/2016 - Ventiquattro ore fa, come potete leggere nelle news di ieri, un proprietario di minoranza degli Heat (Raanan Katz) ha preso la parola su un'emittente radiofonica accusando James di aver chiesto a più riprese, ai tempi in cui indossava la divisa di Miami, il licenziamento di Spoelstra e di aver indirizzato il team a far scelte sbagliate al draft.
La risposta del prescelto non tarda ad arrivare: “Non ho nessuna idea di chi sia. Se devo essere sincero non sono nemmeno sicuro di aver incontrato fuori dal campo buona parte dei giocatori che incontro ogni sera.” Esordisce James, scendendo poi nei dettagli di Katz: “Sono rimasto a Miami per quattro anno e non l'ho mai incontrato una volta... Non penso fosse coinvolto in nessuna discussione con un minimo di importanza o che facesse parte del personale degli assistenti coach o qualsiasi altra figura simile. Per lui adesso è facile parlare...
L'intervista al sopracitato azionista di minoranza (o presunto tale) degli Heat è diretta conseguenza del licenziamento a sorpresa di David Blatt che, nonostante il miglior record nella Eastern ed un viaggio in finale nell'anno di esordio (2015), è stato sollevato dal proprio incarico lo scorso week-end. Dietro a tale scelta, stando a quanto riportano più fonti anonime, ci sarebbe LeBron James.
Non ho mai mancato di rispetto a nessuno dei miei allenatori e a nessun livello. Cosa ci posso fare? Potete chiedere dai miei coach di quando ero bambino, alla high school, ai coach che mi hanno allenato nei vari tornei sino a quelli della NBA. Ho sempre avuto un grandissimo rispetto per i loro progetti. Non sono un owner, non sono un GM, io sono un giocatore. ” Prosegue il #23 di Cavs che poi indica nell'invidia la causa delle male voci sul suo conto: “Il fatto che io sia un giocatore con un alto QI nel basket e che dia voce alle mie opinioni, probabilmente a qualcuno non piace. Vorrebbero che spegnessi il cervello e che non parlassi, ma non lo faccio perchè ho ancora tanto da dare al mondo del basket. Se qualcosa nei nostri schemi non va o può essere migliorato, avviso subito i miei compagni o il coach e lo farò sempre. L'ho fatto qui con Paul Silas e Mike Brown. L'ho fatto a Miami con coach Spolestra e lo faceva con Blatt ed ora con T-Lue. Quello che conta, alla fine di tutto, è cosa loro realmente pensano.