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27/01/2016

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Miami Heat
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LeBron James voleva la "testa" di Erick Spoelstra

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Heat
27/01/2016 - Il licenziamento a sorpresa di David Blatt, dotato del miglior record della Eastern Conference e proveniente da un viaggio nelle NBA Finals nel proprio anno di esordio come coach, continua ad essere uno degli argomenti più “hot” della Lega e dietro ad ogni discorso sembra esserci il nome di LeBron James nelle veci di “mandante” (in altre parole colui che ha chiesto la “testa” di Blatt).
Il management dei Cavs ha smentito a più riprese il coinvolgimento di James nella decisione, tuttavia i rumors non si placano e l'intervista rilasciata da Raanan Katz (azionista di minoranza degli Heat) getta altra benzina sul fuoco. Katz, parlando con un'emittente radiofonica di Miami, non si fa problemi ad affermare: “Prima e durante le sue quattro stagioni ha più volte chiesto alla dirigenza di scaricare coach Erik Spoelstra.” Esordisce Raanan che poi prosegue citando Pat Riley: “Ad un certo punto il presidente convocò LeBron nel suo ufficio per fargli sapere che nessuno poteva dirgli cosa fare della propria organizzazione. Riley gli disse che Spoelstra era una sua scelta, era il suo uomo e che licenziarlo era fuori questione. Questo fu uno dei motivi principali per cui LeBron tornò a Cleveland.”.
Il rapporto fra LeBron e Erk durò per tutti e i quattro gli anni in cui il Prescelto vestì la divisa degli Heat ed effettivamente fra i due, almeno nella fase iniziale, si registrò qualche frizione poi scomparsa con le vittorie (Miami arrivò quattro volte in finale vincendo due anelli – 2012 e 2013).
Katz cita anche la scelta degli Heat di puntare su Shabazz Napier al draft 2014 come una mossa dettata da James. “LeBron è stato responsabile anche di altri sbagli. Abbiamo scelto il nome sbagliato al draft per colpa sua, ci aveva indicato Napier come l'uomo giusto anche se non incontrava le nostre aspettative e noi l'abbiamo scelto perchè lui lo voleva e poi, qualche mese più tardi, LeBron se ne andò.
Le ultime parole di Katz sono rivolte a Blatt: “Lo incontrai prima dell'ultima sfida fra Heat e Cavaliers. Gli parlai. Non si aspettava minimamente il licenziamento. Probabilmente avvertiva che tutto non andava bene al 100%, ma non lo aspettava. ”.