Home page & Nba News
Albi d'oro, All-Nba Team e Biografie
Salari e curiosità sulla Nba

Archivio News/Video

Chicago Bulls
Chicago Bulls

Golden State Warriors
Golden State Warriors

Alcuni degli ex-giocatori dei Bulls pronti a festeggiare l'eventuale undicesima sconfitta dei Warriors

Bulls

Warriors
21/01/2016 - Alcuni ex-giocatori dei Bulls classe 1995/96, team capace di scrivere il miglior record NBA vittorie/sconfitte di tutti i tempi, non nascondono la propria gioia nel caso in cui Warriors dovessero fallire nel loro intento di chiudere con meno di 11 sconfitte, che significherebbe una “W” in meno dell'effettivo 72-10.
Se in corrispondenza della loro undicesima sconfitta un po' di champagne dovesse essere versato in un brindisi, non troverei nulla di strana.”Afferma l'ex-panchinaro dei “Tori” Randy Brown. Dietro all'affermazione di Brown (e a quella di tanti dei suoi ex-colleghi) c'è la visita di stanotte dei Warriors allo United Center di Chicago.
Nel 1995/96, come anticipato, Chicago fu in grado di dominare la stagione regolare concludendo con un record fatto da 72 trionfi e appena 10 sconfitte. Nei playoffs i Bulls si laurearono per la quarta volta campioni NBA (prima volta dal ritorno di MJ dopo la pausa del baseball). Il record di Jordan&Co. è stato intoccabile per 20 anni, ma oggi i Warriors si presentano in Illinois con un record di 38-4 che se fosse replicato nella seconda metà di campionato significherebbe riscrivere gli albi d'oro della Nba.
Dietro allo splendido lavoro fatto dei Bulls, come ricorda Brown, c'era sopratutto l'ego di Jordan deciso a “vendicarsi” di quanto accaduto nei playoffs 1994 cioè la sconfitta di Chicago al secondo turno per mano dei giovani Orlando Magic guidati da Shaquille O'Neal. “Michael si presentò al training camp dicendoci che avremmo dovuto giocare ogni singola partita come una partita di playoff. Quello fu il nostro spirito tenuto tutto l'anno. Avevamo un gruppo di veterani, avevamo un sistema di gioco e fortunatamente gli infortuni furono limitati. Di sicuro fu il campionato più serio che disputammo rispetto agli altri due titoli vinti. Il 1995/96 per noi era una faccenda personale.”. Afferma Brown che nel three-peat si era distinto per la grinta in difesa (a suo dire merito degli insegnamenti di Harper e Jordan) e oggi situato nello staff di coach Hoiberg come assistente.
La parola poi passa al sesto uomo dell'anno 1995/96, oggi ambasciatore e scout dei Bulls: Toni Kukoc. “Alcuni pensano oggi sia il miglior giocatore della lega.” Afferma il croato in direzione di Curry e prosegue: “E' sempre difficile dire chi sia il miglior giocatore, di sicuro è il miglior realizzatore, è il miglior tiratore ed ha tantissimo talento nel gestire la palla. Non c'è dubbio sia un realizzatore nato. E' un piacere vederlo, ma se valutate ogni aspetto del gioco del basket includendo la difesa, includendo i rimbalzi allora non potete considerarlo il migliore... Non penso lo si possa comprare a LeBron o ad altri giocatori. Non lo paragonerei nemmeno a Butler. Sono due giocatori differenti dal punto di vista offensivo e difensivo.” Inoltre Kukoc non ha dubbi: se esistesse una macchina del tempo capace di portare indietro i Warriors, il risultato dell'eventuale match sarebbe una vittoria sicura per Chicago. “Ci scommetterei e come me, non so, sicuramente quindici o sedici giocatori vi direbbero la stessa cosa. Saremo in grado di batterli”. Intanto, per dovere di cronaca, gli attuali Warriors hanno fatto una “corrida” dei Bulls dominando 125-94.
Ho avuto più dettagli sul nostro 72-10 in questi ultimi mesi che negli ultimi 20 anni... Ovviamente perchè loro hanno le carte in regola per riscriverlo.” Esordisce l'allora lungo di back-up Bill Wennington. “A questo punto hanno appena quattro sconfitte... Vi direi una bugia se dicessi che sono felice per loro. Ma i record e le regole sono fatte per essere riscritte. Un giorno, prima o poi, accadrà. Di sicuro più il record dura, più io ne sono felice. Ma loro sono una grande squadra.” Il lungo di origini canadesi attribuisce l'attuale cavalcata dei Warriors anche alla presenza di Steve Kerr nell'organizzazione dei Giallo-Blu. Steve, attualmente ancora in attesa di ritornare ad allenare dopo l'intervento chirurgico alla schiena, era una delle riserve dei Bulls versione 95/96: “Penso che Steve conosca esattamente ciò di cui la squadra ha bisogno per tagliare il traguardo.” Prosegue Bill spostando poi l'attenzione sulla seconda parte di campionato. “La seconda metà di campionato è molto più difficile che la prima... Inoltre Steve lo sa, che il record alla fine di tutto non conta nulla. Non fa la differenza, a farla è chi alla fine dei conti vince il l'anello.