10/01/2016 - In una recente intervista con un quotidiano della Città degli Angeli, avvenuta alle porte del week-end, il GM dei Lakers Mitch Kupchak ha voluto rendere noto il proprio tentativo di migliorare il team attraverso degli scambi, tuttavia i suoi propositi sono andati a vuoto.
Gli eventi a cui si riferisce Mitch risalgono allo scorso dicembre ed il motivo dietro al mancato successo è da ricercare in quanto offertogli dalle altre squadre. “C'è stato un via vai di chiamata un paio di settimane fa, buona parte iniziate da me.” Ha affermato Kupchak prima del match Lakers-Sacramento di giovedì notte. “La stragrande maggioranza dei team interessati in una ipotetica trade, lo avrebbero fatto solo in cambio dei nostri giovani giocatori ai quali noi teniamo parecchio. Quindi per noi sarebbe stato difficile cedere un giovane.”. Considerando l'attuale roster dei Giallo-Viola, che tranne i sopracitati giovani non può offrire molto alto, è facile intuire che dietro ad ogni telefonata c'era uno scambio con al centro D'Angelo Russell o Julius Randle. “Probabilmente con l'avvicinarsi della chiusura del mercato ci sarà più attività sul fronte delle offerte.” Aggiunge Mitch prima di chiudere: “Personalmente, però, non mi aspetterei uno scambio di dimensioni importanti.”.
I Lakers, come da diretta ammissione dello stesso Mitch, hanno scelto di dedicare questa stagione all'addio di Kobe e allo sviluppo degli attuali giovani i quali, anche per mancanza di altri giocatori, restano sul terreno di gioco con un minutaggio medio/alto facendo esperienza in vista dei prossimi campionati. Non è nemmeno un segreto per nessuno che, dato l'attuale (disastroso) record, l'obiettivo del secondo club più vincente nella storia della NBA è quello di perdere il maggior numero di partite in modo da avere una scelta alta al prossimo draft, ma nel caso dei Giallo-Viola “alta” significa obbligatoriamente fra le prime tre. Dopo la terza chiamata, infatti, la pick verrà acquisita dai Philadelphia 76ers come risultato dello scambio avvenuto nel 2012 fra i Lakers ed i Suns con al centro di tutto Steve Nash (Phoenix poi cedette a sua volta la scelta ai 76ers nell'affare, a tre con i Bucks, per acquisire Brandon Knight).