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17/04/2015

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Boston Celtics
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Atlanta Hawks
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Washington Wizards
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Nba Playoffs 2015: le otto finaliste dell'est

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17/04/2015 - Atlanta Hawks – Il club della Georgia ha surclassato ogni più rosea previsione, soprattutto se pensiamo che appena 12 mesi fa si qualificava come fanalino di coda della Eastern Conference. In molti si aspettavano un calo d'intensità del club, come era accaduto nello scorso campionato ai Blazers (tanto per fare un esempio) ed invece il team ideato da Ferry (esiliato per commenti pseudo-razzisti in direzione di Deng) ha macinato vittorie su vittorie non conoscendo, almeno per ora, la parola “fatica”. I playoffs sono un territorio “nuovo” per i giovani Hawk, ma almeno a priori, con Cleveland, sono i favoriti per arrivare sino in fondo (anche se i detrattori sono dietro l'angolo e pronti a citare quanto accaduto sempre lo scorso campionato con i Pacers – “scoppiati” in post-season).

Brooklyn Nets – Qualificatosi per il rotto della cuffia, gli ex-New Jersey, difficilmente ricorderanno in modo positivo l'attuale stagione regolare. Il campionato, infatti, iniziò con secche critiche nei confronti del trio motore Johnson-Lopez-Williams “accusati” - comunque lo stipendio non l'hanno deciso da soli - di percepire una enorme retribuzione e di produrre ben poco. Resi “disponibili” a scambi, le voci su Williams e Lopez si sono susseguite senza sosta generando malcontento, delusioni e (ovviamente) sconfitte. Il possibile addio di Prokohorov (magnate russo messo in crisi anche dalla perdita di valore del rublo) portò all'apice i Nets con 10 sconfitte in 12 partite fra Gennaio e Febbraio. Con la chiusura del mercato senza nulla di fatto (unico ad andarsene KG) i rumors si sono placati ed il completo recupero del duo Williams-Lopez ha aiutato i Bianco-Neri ad arrivare in zona playoffs (complice anche gli infortuni ad altri club quali Bobcats e Pacers). Difficile pronosticare una corsa oltre il primo turno, mentre l'estate si prevede molto “calda”.

Toronto Raptors – Unico team con record positivo nella Atlantic Division, i Canadesi, si ripropongono ai playoffs con un bilancio “fotocopia” di quello dello scorso anno (una vittoria in più) che, però, gli vale il quarto posto invece del terzo. L'Air Canada Centre tornerà ad essere incredibilmente gremita (difficile dimenticare l'affluenza dello scorso anno) e questa volta i Dinosauri cercheranno di fare valore il fattore campo dopo la “beffa” di Paul Pierce (che rivedranno, ma in maglia Wizards) di gara 7 dei playoffs 2014. L'accesso al secondo turno, considerato anche il sopracitato record “fotocopia”, sarebbe indice di crescita del team le cui ambizioni non sembrano essere da titolo, ma di sicuro potranno lottare ad armi pari per almeno per un paio di turni.

Washington Wizards – Capitanati da John Wall, diventato l'emblema del club, i Wizards sono partiti con il piede giusto e con la “caduta” degli Heat (addio di James), almeno a priori, sembrava destinati a fare la voce grossa nella South-Eeast Division. Sorpresi, come tutti, dagli Hawks la rivalità fra i due club e bruscamente terminata con l'anno nuovo. Gennaio e Febbraio, infatti, sono stati i mesi più “bui” per gli Stregoni capaci poi di riprendersi nella fase finale (approfittando anche del calendario favorevole – incontri a “ripetizione” con 76ers e Knicks, ma anche una vittoria importante ai danni degli Atlanta Hawks). Arrivati allo stesso piazzamento del 2014, avranno di fronte dei Raptors sicuramente più determinati di quanto invece fossero i Bulls degli scorsi playoffs. Se dovesse arrivare un'eliminazione al primo turno, purtroppo per Walls & co., sarebbe un passo indietro nella crescita del club.

Chicago Bulls – Perso Rose a “metà strada” i Bulls, che ormai hanno fatto l'abitudine con il dentro/fuori di D-Rose, sono comunque stati capaci di andare avanti senza il proprio miglior giocatore e di re-integrarlo una volta ritornato. Parlando di “integrazione” quella di Pau Gasol è andata alla perfezione. Il ritorno di Rose, che sembra davvero recupero dall'ennesimo infortuno al ginocchio, potrebbe fare da propulsore al club che si appresta a fare i playoffs finalmente al 100% (dopo tanti anni di infortuni a giocatori chiave).

Milwaukee Bucks – Il primo anno di Kidd sulla panchina dei Bucks si conclude in modo più che decente con un record al 50% e la sesta posizione nel ranking della Eastern. Orfani di quello che avrebbe dovuto essere il lungo titolare per tanti anni a venire, Sanders (ritiratosi per motivi personali), i Cerbiatti sono stati anche in grado di assorbire senza intoppi l'acquisto Micheal Carter-Williams arrivato da Philadelphia. Il rookie dell'anno, “accusato” dai Sixers di affossare le proprie statistiche, ha subito trovato i suoi spazi come del resto aveva fatto il “vecchio” Kenyon Martin chiamato da Kidd a sostituire il sopracitato Sanders. Difficile riescano a fare il miracolo (su quattro incontri con Chicago in stagione regolare, tre sconfitte – anche se la sfida di aprile è risultata una W per i Bucks) il team del Wisconsin potrebbe aver trovato un buon nucleo sul quale contare negli anni a venire.

Cleveland Cavaliers – Il ritorno di James, l'acquisto di Love e la conferma di Irving hanno mandato in “delirio” il pubblico di Cleveland al punto di far indire una “lotteria” per assegnare i posti nel palazzetto dei Cavs (ed evitare l'acquisto di tutti i biglietti da parte di pochi quindi la rivendita a prezzi spropositati). Chi ha assistito alle prime partite dei nuovi Giallo-Rossi, però, non avrà gioito molto in quanto James e soci hanno vissuto un paio di mesi con il record fra il negativo ed il 50%. Con il passare dei mesi, e le varie addizioni (in testa a tutti J.R. Smith), il team targato Ohio si è riportato sulla “retta via” andando a chiudere solo dietro agli inarrivabili Hawks. L'unico ad avere esperienze “importanti” a livello playoffs è James, basterà per la corsa al titolo 2015?

Boston Celtics - Se i Nets all'ottavo piazzamento sono una sorpresa, i Celtics al settimo hanno a dir poco dell'incredibile. A poco più di un mese dall'avvio di campionato Ainge, presidente del club, optò per la ricostruzione “totale” spingendo il bottone della trade di Rajon Rondo (mandato a Dallas). L'arrivo ed il taglio immediato di Nate Robinson sembravano confermare la stagione nei bassi fondi, ma la svolta era dietro l'angolo: l'arrivo di Isaiah Thomas acquistato nel giorno della dead-line dai Phoenix Suns. Boston, complice anche la “scomparsa” dai radar di team quali Miami, Indiana e Charlotte, partita dopo partita ha trovato il giusto assetto arrivando al mese di Aprile che ha incornato Stevenson coach del mese con 7 vittorie e 1 sconfitta. Pensare di superare il primo turno ha del fantascientifico, ma di sicuro il 2014/15 potrebbe essere un ottimo punto di partenza per i Bianco-Verdi. Menzione d'onore per Gigi Datome capace di brillare da subito, nonostante “l'umiliante” esperienza nella MoTown.