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25/02/2015

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Dallas Mavericks
Dallas Mavericks

Cuban: l'NBA valuta un'estensione del calendario

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Mavericks
25/02/2015 - Il proprietario dei Mavericks Mark Cuban, uno fra i nomi più noti al pubblico quando si parla di owner, in una recente intervista è ritornato su uno dei temi che gli stanno più a “cuore”: la riduzione o la potenziale eliminazione delle partite cosiddette “back to back”. Per match “back to back” si intende quando una squadra deve giocare due notti consecutive senza riposo intermedio. “E' da anni che cerco di portare l'attenzione su questo argomento. Adesso che è cambiato il commissioner, l'NBA mi sembra più aperta ai cambiamenti e disposta a prendere in considerazione questo discorso che pare interessare tutti quanti.” sono le parole di Cuban prima del match contro Toronto ovvero una delle tre partite disputate dai Mavs nell'arco di quattro giorni.
Nemmeno 12 mesi fa il calendario NBA è stato modificato per permette a tutti i giocatori di riposare almeno un paio di giorni durante il week-end All-Star. Sino allo scorso anno, infatti, le stelle più ricercate (ad esempio LeBron James) fra allenamenti, conferenze stampa e partita della domenica, finivano per essere impegnate tre giorni dei quattro che, almeno sulla carta, avrebbero dovuto risultare di “pausa” (l'unica giornata realmente “libera” era il lunedi seguente al match All-Star). Per permettere un periodo di riposo maggiore, però, il calendario è stato modificato con l'inserimento di un minimo di 16 ad un massimo di 20 partite back to back per squadra (in base anche agli altri eventi che vengono disputati negli stadi).
Questa situazione fa storcere il naso a veterani del calibro di Dirk Nowitzki o LeBron James i quali, fra gli altri, già durante la pre-season chiesero all'NBA di prendere in considerazione un calendario con meno partite oppure una pre-season più corta. A preoccupare i giocatori non sono le 82 partite, ma piuttosto il pericolo infortuni legati all'affaticamento del fisico che aumenta con la diminuzione dei momenti di pausa fra un match e l'altro. Tale situazione costringe i coach a far riposare i propri veterani tenendoli in panchina e facendogli saltare delle partite a discapito dei tifosi e della qualità del gioco.
L'NBA, già ai tempi della pre-season, aveva replicato che gli owner continuano ad optare per le 82 partite, tuttavia adesso si apre lo spiraglio di allungare il campionato portandolo sino alla fine di Giugno o ai primi di Luglio (più probabile il 30 giugno che per tanti giocatori coincide con l'ultimo giorno di ingaggio prima di essere free-agent). “Preferirei vedere il campionato andare più lungo, magari sino a Luglio che un calendario con quattro match in cinque giorni. La preoccupazione più grande, di solito, era quella di sconfinare nell'interesse dei tifosi verso il baseball. Adesso non capita più. Il Baseball, in particolare per quanto riguarda la trasmissione delle partite in tv, è diventata più di interesse regionale quindi non ha impatti gravosi da una prospettiva di TV nazionale.” Conclude Cuban il quale, pur di evitare i “back to back”, considera sempre valida l'alternativa di ridurre la pre-season ad un paio di match e iniziare il campionato a metà Ottobre. Attendiamo un riscontro da Silver e/o il prossimo meeting di owner che dovranno valutare e votare l'eventuale modifica al calendario.