26/01/2015 - In seguito alla dipartita di Josh Smith, tagliato dal nuovo management subentrato allo “storico” Joe Dumars, i Detroit Pistons sono subito parsi un'altra squadra: dinamica, determinata e affamata di vittorie. L'obiettivo del club targato MoTown, i cui ultimi playoffs risalgono al tramonto dei Bad Boys, era quello di lottare per una delle ultime posizioni fra le prime migliori otto della Eastern Conference e stavano riuscendo nel loro proposito dal momento che avevano iniziato ad insidiare Miami, Charlotte e Brooklyn per gli spot 7 ed 8 della post-season.
Purtroppo, però, i ragazzi di Stan Vun Gundy (presidente e coach dei Pistons subentrato al sopracitato Dumars) nel week-end hanno ricevuto una brutta notizia dall'infermeria che coinvolge uno dei principali protagonisti della squadra: Brandon Jennings. L'ex-Bucks stava viaggiando con delle medie pari a: 15.4 punti, 6.6 assists, 1.1 rimbalzi e 28.6 minuti di utilizzo (41 partite) che purtroppo passeranno agli albi come i numeri finali della sua stagione 2014/15. A mettere ko Brandon per tutto il resto dell'attuale campionato è la lacerazione del tendine d'Achille nel piede sinistro avvenuta Sabato notte nella sconfitta dei Pistons contro i Bucks.
L'infortuno è avvenuto mentre l'ex-Roma, ricordiamo Brandon ha trascorso un anno in Italia con il team romano in attesa di essere eleggibile per il draft NBA, stava cercando di difendere su una rimessa da bordo campo. Finito al suolo, senza interventi esterni, Jennings è subito apparso molto dolorante tenendosi stretta la caviglia con le mani. Dopo due giorni di esami, purtroppo, gli esiti non lasciano dubbi: intervento chirurgico e conseguente periodo di stop / riabilitazione pari a sei – nove mesi.