18/01/2015 - Circa una settimana fa avevamo descritto la scelta di coach Jason Kidd di assumere Kenyon Martin per colmare l'assenza del lungo titolare dei Bucks Larry Sanders. Quest'ultimo si trovava fuori squadra a tempo indeterminato per non ben definiti motivi “personali”. Larry, infatti, aveva detto di trovarsi in un momento della propria carriera dove la cosa più importante era quella di risolvere problemi legati a vicende fuori dal rettangolo di gioco. Solo in seguito avrebbe potuto tornare in azione: “sto cercando di risalire alla radice di tanti problemi e quindi di disfarmene. Se non riesco ad estirparli alla radice allora non riesco nemmeno a giocare a basket” erano state le parole di Sanders che poi aveva concluso dicendo di voler lavorare sulla propria “psiche”.
L'ufficio centrale della NBA ha fatto luce sulla situazione di Sanders alle porte del week-end. Purtroppo il giocatore dei Bucks, rinnovato in estate con un estensione da 44 milioni di dollari spalmati in quattro anni, ha violato per la seconda volta nel giro di dodici mesi il regolamento anti-droga dunque era impegnato in un seminario mirato alla disintossicazione. Il primo test fallito da Larry risale alla fine della scorsa stagione quando saltò cinque partite perchè risultato positivo all'utilizzo della marijuana. Fermo da prima di Natale, dal 23 Dicembre, ha fallito di nuovo lo stesso test quindi è stato mandato in un'apposita clinica ed ora lo attendono 10 partite di sospensione senza paga. La prima potrebbe essere già quella di lunedì contro i Toronto Raptors.
“Siamo rimasti molto delusi dal sapere che Larry sarà di nuovo sospeso. Comunque da parte nostra continueremo a dare la massima collaborazione affinchè superi il problema.” Sono le parole rilasciate dalla dirigenza dei Bucks in seguito alla notizia della sospensione.