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18/12/2014

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L.A. Lakers
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Indiana Pacers
Indiana Pacers

Paul George ringrazia Kobe Bryant per i consigli ricevuti

Lakers

Pacers
18/12/2014 - In una recente intervista la stella dei Pacers Paul George ha dichiarato che fino a questo momento l’unico giocatore ad incoraggiarlo, dandogli dei consigli per superare il brutto momento in cui si trova, è stato l’uomo franchigia dei Los Angeles Lakers Kobe Bryant.
La scorsa estate, per ripercorrere brevemente l’accaduto, il fenomeno di Indiana PG ha subito un bruttissimo infortunio durante una partita di allenamento con la divisa di TEAM USA (team nero contro team bianco) dedita a definire la selezione di giocatori da inviare poi al mondiale avvenuto nel mese di Settembre. La gravità dell’infortunio è stata palese fin dal primo momento ed i medici non hanno tardato a preventivare tutta la stagione 2014/15 da spettatore non pagante per Paul George.
Cosa ho imparato soprattutto da lui è stato il fatto di dover cercare di essere il miglior compagno di squadra anche se lontano dal campo. Devo essere uno studente ed osservare il gioco. Devo cercare di tirare fuori il lato positivo dalla situazione in cui mi trovo. Devo imparare restando seduto.” Sono le parole di George riferito a quanto comunicatogli dal Black Mamba per aiutarlo in questo momento difficile della sua carriera.
Kobe Bryant ha conosciuto George tanto sul terreno di gioco, come avversario, quanto fuori dal campo, grazie a Brian Shaw (con il quale Kobe ha uno stretto rapporto d’amicizia e che ha occupato il ruolo di assistente sulla panchina di Indiana per diversi anni), dunque Mr. 81 ha voluto condividere con lui quanto appreso 12 mesi fa, quando a sua volta fu costretto nelle vesti di panchinaro “forzato” (prima tendine d’Achille e poi ginocchio). “Dal momento che ho già vissuto queste situazioni , volevo fargli conoscere il mio punto di vista per aiutarlo e dargli dei consigli nel caso in cui ne avesse avuto bisogno. Gli ho detto che poteva chiamarmi quando voleva per conoscere come io mi ero comportato e come avevo vissuto la stagione lontano dal terreno di gioco. L’ho fatto perché sapevo mi avrebbe fatto piacere dargli una mano in un momento difficile.” E’ quanto afferma il secondo miglior realizzatore di tutti i tempi in riferimento ai consigli dati a Paul George.