Home page & Nba News
Albi d'oro, All-Nba Team e Biografie
Salari e curiosità sulla Nba

Archivio News/Video

Indiana Pacers
Indiana Pacers

Indiana fiduciosa del rientro (ancora da stabilire) di PG

Pacers
14/08/2014 - A distanza di circa 10 giorni dal devastante infortunio accaduto al proprio giocatore franchigia Paul George, lo staff degli Indiana Pacers è assolutamente convinto che PG recupererà escludendo cosi l’ipotesi “fine carriera”. Nonostante i tempi esatti per il ritorno in azione di George non siano ancora stati rilasciati, si parla di un periodo dai 12 ai 18 mesi, Larry Bird e Frank Vogel (rispettivamente il presidente ed il coach dei Giallo-Blu) nella conferenza stampa avvenuta ad inizio settimana sono sembrati, per la prima volta da quando è accaduto l’infortunio, rilassati e fiduciosi nel futuro. “I dottori ci hanno detto che quanto capitatogli non coinvolge nessun legamento, tendine o nervo ed è una rara e buona in uno scenario come questo. Esordisce Vogel prima di lasciare la parola all’ex Celtics, ormai da oltre un decennio nell’organizzazione di Indiana, Larry Bird. “E’ una notizia triste per la franchigia, ma lo è ancora di più per Paul perché io so quanto lui lavori duro e ci tenga ad indossare la divisa della propria nazionale. L’unica cosa che stava cercando di fare era migliorare nell’off-season, anche con Team USA, in vista della prossima stagione.
Le parole di Bird introducono uno dei discorsi più “gettonati” che hanno seguito la devastante frattura capitata a George: la presenza di giocatori NBA al cospetto dell’Olimpiade. L’opinione pubblica si spacca in due parti: contraria e favorevole. A rappresentare i “contrari”, il più noto, come abbiamo riportato la scorsa settimana, è senza ombra di dubbio Mark Cuban il quale accusa senza mezzi termini il comitato olimpico di essere corrotto ed interessato solo a fare più soldi possibili sfruttando l’immagine degli atleti NBA ma senza predersene le dovute responsabilità (infatti l’assicurazione che coprirà PG durante l’assenza è a carico dei Pacers nonostante l’infortunio sia avvenuto durante un match amichevole interno fra Team USA squadra blu e bianca). Invece chi si schiera a “favore” è Larry Bird il quale, benchè il sinistro capitato a PG lo coinvolga in prima persona, continua a sostenere che i giocatori NBA debbano comunque avere l’opportunità di rappresentare il proprio Paese come fatto da egli in prima persona ai tempi del Dream Team 1 (1992).
Tornando a parlare dei tempi di recupero, questi restano tutt’ora da definire: “Dipenderà tutto dai nostri dottori, dallo steff medico ed ovviamente da Paul. Di sicuro non lo metteremo in una situazione dove giocare potrebbe danneggiarlo. Se i medici un giorno del prossimo campionato ci diranno che lui è pronto a scendere in campo e lui si sentirà tale, allora giocherà. Se invece ci saranno solo il 60-70% delle sue condizioni fisiche allora si attenderà l’anno seguente. ” Le ultime parole di Bird fanno da portavoce a George il quale non incontra la stampa proprio dalla notte dell’infortunio: “ E’ in buono spirito. Di sicuro si sente frustrato per non poter giocare quest’anno. Recuperare da quanto accadutogli sarà un processo duro, ma lui è fiducioso di farlo nel più breve tempo possibile.