10/06/2014 - Dopo colloqui ed incontri , durati circa due settimane, e la multa inflitta alla NBA dai Knicks, perché hanno cercato di prendere contattato con lui prima che finisse la sua avventura con i Thunder, qualche ora fa Derek Fisher è ufficialmente diventato il coach dei New York Knicks. Le sue prime parole nelle vesti di capo allenatore dei Bianco-Arancio, dove principalmente si occuperà di mettere in atto il progetto ideato dal neo-presidente Phil Jackson, sono mirate alla rinascita di un club che, nonostante si trovi al centro dei mass-media (e del mondo), vanta un solo anello di campione NBA vinto ben 41 anni fa. “Sono entusiasmato di imbarcarmi in quella che sarà la prossima fase della mia carriera nel mondo del basket e cercherò di allenare gli Knicks facendoli diventare un team del quale i tifosi possono essere orgogliosi. E’ un onore poter lavorare al fianco di Phil Jackson, che per me rappresentato tanto una leggenda quando un amico di vecchia data. Insieme vogliamo raggiungere un solo obiettivo: riportare il titolo a New York.” Sono le parole di un Fisher che nel 2014/15 andrà a battesimo nelle vesti di capo-allenatore dopo aver speso gli ultimi 17 anni nell’NBA da giocatore.
Derek In nove delle sopracitate diciassette stagioni ha vinto cinque titoli con la divisa dei Los Angeles Lakers e alle dipendenze di Coach Zen. I due, grazie ad un periodo cosi lungo trascorso insieme, sono diventati buoni amici e Fisher, almeno secondo quanto trapela da gole profonde, avrebbe deciso di appendere le scarpe al chiodo quindi passare alla “lavagna”solo perché a chiederlo è stato Jackson, altrimenti avrebbe optato per siglare un ingaggio di un altro anno con i Thunder. A proposito di ingaggi quello siglato dall’ex-Lakers/Warriors/Jazz/Thunder con la Grande Mela dovrebbe aggirarsi intorno ai 25 milioni di dollari suddivisi in 5 anni (5 milioni all’anno).
“Oggi mettiamo a segno un passo successivo nel percorso di ricostruzione dei New York Knicks e lo facciamo incaricando Derek Fisher del ruolo di haed coach.” Ha esordito Jackson ai microfoni della conferenza stampa, rimarcando poi l’amicizia con Derek: “La nostra relazione iniziò 15 anni fa ed è andata avanti sino ad ora, mi è subito sembrato chiaro che io e lui potevano tornare a lavorare di nuovo insieme.” In verità l’undici volte campione NBA (6 a Chicago e 5 a Los Angeles) aveva fatto di Steve Kerr la propria scelta numero uno dichiarata, per il ruolo di coach, salvo dover rivedere i propri piani a causa dei Golden State Warriors (che hanno convinto Kerr a firmare per loro). Scomparso Kerr dai radar, Jackson, mise la ricerca in “stand by” per aspettare Derek ed oggi la sua attesa è stata premiata.
Derek, come anticipato qualche riga sopra, non ha alcuna esperienza a livello di capo allenatore, ma come consigli da dare nei momenti “caldi” dei match ha pochi rivali: 259 partite di playoffs disputate sono il record di tutti i tempi per un giocatore NBA come lo sono le 161 vittorie nella post-season.