Home page & Nba News
Albi d'oro, All-Nba Team e Biografie
Salari e curiosità sulla Nba

Archivio News/Video

L.A. Clippers
L.A. Clippers

Clippers: Ballmer attende l'NBA per essere il nuovo owner

Nba

Clippers
30/05/2014 - La soap-opera legata alla vendita dei Los Angeles Clippers sembra arrivata al capitolo finale che sarà scritto da Shelly Sterling e dall’ex-ceo Microsoft Steve Ballmer (in collaborazione con il suo socio in affari Chris Hansen). La coppia Ballmer-Hansen è già nota agli ambienti NBA in quanto negli ultimi 24 mesi ha ripetutamente provato ad acquistare un club per ricollocarlo a Seattle, da dove provengono e sino a una decina d’anni fa casa dei Sonics, senza mai riuscirvi.
Il primo tentativo, passato un po’ sotto i radar dei mass media, avvenne la scorsa primavera quando Hansen venne inviato nelle vesti di “diplomatico” a bussare alla porta di Glen Taylor, owner di maggioranza dei Wolves, dicendosi pronto ad acquistare il club e trasferirlo nella Rain City. Taylor, dopo averci pensato ed essersi incontrato con il consiglio comunale, rinnovò l’affitto del Target Center di Minneapolis sino al 2032 confermando i Wolves come parte della Città e mandando negli abissi la trattativa.
Il secondo tentativo avvenne circa 12 mesi fa quando offrirono 403 milioni di dollari per ottenere il 65% delle azioni dei Kings con lo scopo, dichiarato alla “luce del sole” sin dall’inizio della transazione (non come capitò ai Sonics quando vennero trasferiti ad Oklahoma City) , di prendere il club e portarlo nello stato di Washington. In extremis, però, il sindaco di Sacramento (nonché ex-giocatore NBA) Kevin Johnson approvò il piano di costruzione di una nuova arena che fu immediatamente “sposato” da un nuovo potenziale gruppo di owner. L’idea venne considerata solida al punto da convincere i 29 owner a votare contro la coppia di Seattle e approvare Vivid Renadive come owner dei Kings.
L’ultimo assalto risale ad un paio di mesi fa quando Ballmer andò dal Senatore Herb Kohl con un assegno da circa 800 milioni di dollari, ben superiore al valore di mercato del club, con l’intenzione di rilevare i Bucks quindi trasportarli a Seattle. Kohl, del quale abbiamo parlato ieri, considera i “Cerbiatti” una parte importante della comunità di Milwaukee quindi preferì incassare molto meno (550 milioni), ma inserire nel contratto di vendita una clausola che vieta il trasferimento dei Bucks in un’altra Città.
A questo punto Ballmer, con alle spalle un record di 0-3 nell’acquisto di franchigie NBA, si è convinto ad abbandonare l’idea “trasferimento” ed appena la signora Sterling aprì l’asta per i Clippers, circa una settimana fa, recapitò la propria offerta ed allo stesso tempo incontrò i mass media dicendosi pronto ad acquistare i Clips e di volerli fare restare a Los Angeles: “Io amo il basket. Ho intenzione di fare tutto cos’è in mio possesso per acquistare i Clippers e continuare a vincere – vincere alla grande – nella città di Los Angeles. L.A. è una delle migliori città al mondo, una città che abbraccia le diversità. Confido che i Clippers siano destinati a diventare sempre più una parte importante della comunità e del panorama NBA.” Economicamente parlando , stando a quanto trapela da gole profonde, il termine “tutto cos’è in mio possesso” si traduce in 2 miliardi di dollari ovvero abbastanza per far chiudere l’asta a Shelly e comunicare alla NBA di aver preparato tutti i documenti per il passaggio di “consegne”. L’acquisto da parte dell’ex-Ceo Microsoft dovrà essere prima di tutto approvato dalla NBA quindi messo al voto degli altri 29 owner. Dunque attendiamo il responso NBA e la parola “fine” sulla triste vicenda degli Sterling.