3 Giugno: l'NBA voterà il futuro di Sterling
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Come conseguenza dei commenti razzisti, divulgati dal network TMZ, indirizzati alla propria fidanzata, ma rivolti a tutta la comunità afro-americana, attualmente Donald resta owner solo sulla “carta” perché gli è stato interdetto l’accesso a qualsiasi struttura e/o luogo e/o manifestazioni che coinvolga il nome o abbia solo il logo della NBA. Questo “esilio” gli vieta di prendere parte a qualsiasi luogo dove sia presente la sua squadra.
Donald, ricordiamo l’attuale owner più longevo di tutta la lega (non c’è nessun altro che guidi una franchigia dal1981), ha utilizzato l’emittente televisiva CNN per domandare scusa dell’accaduto, tuttavia l’NBA non ha battuto e non batte ciglio puntando alla sua espulsione: “Quanto ha commesso è a sufficienza perché l’NBA, invocando la sua costituzione, possa radunare gli owner e votarne l’espulsione”. Sterling, come emerso un paio di giorni fa, ha ingaggiato l’esperto di anti trusti, avvocato Maxwell Blecher, ma il danno d’immagine generato dalle sue parole (testimoniato con l’intervento sull’argomento addirittura di Barak Obama in visita ufficiale in Malesia) non gli lascia scampo. Ora gli restano circa 3 settimane per convincere, assunto sia possibile farlo, almeno 1/3 + 1 degli owner a votare contro la sua espulsione. Adam Silver, il commisioner NBA, si attende il 100% dei voti a favore per il cambio di dirigenza in casa Bianco-Rossa.