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L.A. Clippers
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Sterling: scuse rifiutate, l'NBA non cambia idea

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13/05/2014 - Alle porte del week-end Donald Sterling, l’owner “esiliato” dalla NBA in seguito ai commenti razzisti pubblicati dal network TMZ, si è incontrato con l’emittente CNN rilasciando la prima intervista pubblica. In primis Sterling ha chiesto scusa, poi si è detto dispiaciuto per l’accaduto ed ha lanciato un appello agli altri proprietari che saranno chiamati a votare per la sua espulsione (favorevoli/contrari), quindi ha concluso tirando una frecciata a Magic Johnson. L’ex-playmaker dei Lakers è stato uno dei personaggi pubblicamente più attivi contro Sterling anche perché in un certo senso coinvolto in prima persona. La discussione contenente i pesanti toni razzisti registrata fra Donald e la sua fidanzata Stiviano, infatti, nasceva da una foto pubblicata su un Social Network dalla Stiviano che la ritraeva in compagnia di Magic. Senza entrare troppo nel dettaglio delle proprie motivazioni, Sterling, durante l’intervista alla CNN ha prima chiesto scusa a Magic, ma poi lo ha accusato di non aver fatto abbastanza per la comunità afro-americana (e le minoranza in generale) e di non essere un buon esempio da mostrare ai bambini di Los Angeles.
La risposta a tale affermazione è arrivata dal Commissioner in persona. Adam Silver al termine del match di gara 3 fra Nets e Heat, al quale ha assistito in prima persona, si è scusato con Magic per le parole di Sterling quindi ha confermato la linea “dura” dell’NBA. “Ho appena letto una trascrizione dell’intervista fatta fra Donald Sterling e Anderson Cooper della CNN. Non sono stato chiamato in causa direttamente e non penso che Magic ne abbia bisogno, comunque voglio chiedergli scusa da parte di tutta la famiglia NBA perché il suo nome continua ad essere tirato in mezzo a questa situazione e viene attaccato senza senso da persone maliziose.” Esordisce Silver prima di tuonare la “linea dura”: “Il comitato NBA dei proprietari continuerà a lavorare duramente e il più in fretta possibile affinchè Mr.Sterling venga rimosso dal suo incarico.