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07/05/2014

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Golden State Warriors
Golden State Warriors

Golden State non conferma Mark Jackson

Warriors
07/05/2014 - Se a Toronto, come potete leggerle nell’altra news, all’eliminazione di gara 7 è seguita la conferma dell’allenatore, ad Oakland ci troviamo nella situazione diametralmente opposta. Eliminati da parte dei Clips dopo 7 partite i Warriors, infatti, dicono addio al proprio coach Mark Jackson sollevato dal proprio incarico nonostante sia risultato il migliore degli ultimi 20 anni.
Arrivato alle porte della stagione del lock-out, 2011/12, Jackson aveva garantito di portare il club alla post-season già dal primo anno salvo ridimensionare i propri sogni causa record 23-43. Tuttavia Marc è stato di parola perché dodici mesi più tardi i Warriors tornarono finalmente a disputare a match nella seconda metà di Aprile e giunsero sino alle semi finali di conference. Nell’attuale campionato ha portato i Warriors ad un record ancora migliore: 51-31. Era dalle stagioni 1990-91 e 1991-92 che Golden State non approdava alla post-season in due stagioni consecutive. All’epoca a tagliare tale traguardo fu Don Nelson, se invece vogliamo andare ancora più indietro dobbiamo giungere sino al 1975 quando Al Attles arrivò a cinque partecipazione filate nei playoffs.
All’ottima risultato, però, non è seguita una conferma perché la dirigenza, come possiamo ascoltare dalle parole dell’owner di Joe Lacob, vuole puntare su un nuovo nome per fare il passo successivo nella crescita del club: “Abbiamo un CEO diverso che richiede di raggiungere nuovi obiettivi a diversi stage dello sviluppo dell’organizzazione. Quando sei in fase di startup hai dei goal, quando sei una compagnia che sta crescendo poco alle volta ne hai altri e quando seI una compagnia matura che sta cercando di raggiungere milioni di vendite, nel nostro caso vincere un titolo NBA, allora hai ancora altri goal. Abbiamo deciso che cerchiamo una persona diversa per il ruolo di coach.” Da parte di Jackson, record di 121-109 in tre anni, non c’è alcun senso di disappunto per la decisione : “Ringrazio tutto l’organizzazione dei Warriors per l’opportunità datami. Ringrazio i fans per il loro supporto! Ringrazio i miei giocatori che amo! Abbiamo raggiunto traguardi importanti insieme! Vi auguro a tutti niente altro che il meglio!
La sua uscita di scena, preannunciata da fonti anonime già due settimane fa, mette in discussione il futuro di Steve Kerr attualmente impegnato come telecronista presso la TNT, ma messo da Phil Jackson in cima alla lista di preferenze dei coach da porre sulla panchina dei Knicks. L’ex-Bulls/Spurs, però, è legato da un forte rapporto d’amicizia con l’owner dei Warriors senza contare che a Golden State troverebbe una rosa sicuramente più “solida” di quanto invece non abbiano gli Knicks. Se Kerr dovesse rifiutare il lavoro allora il secondo candidato è Jeff Van Gundy. Attendiamo svolgimenti.