L'NBA pronta a stabilire un CEO per i Clips
Clippers
Inizialmente, durante l’indagine, era stato il presidente Andy Roeser ha prendere in mano le redini del club, ma quest’ultimo ha “abdicato” dal proprio ruolo invocando il beneficio del dubbio nei confronti di Sterling e quindi, detto in parole più “semplici”, di fatto schierandosi al suo fianco. In verità Roeser fa ancora parte dell’organico Bianco-Rosso, tuttavia è in attesa, come lo è l’intera organizzazione, della scelta di un CEO da parte dell’ufficio centrale NBA da mettere a capo dei Clippers.
La situazione analoga più recente a quanto sta capitando a Los Angeles è avvenuta appena un paio d’anni fa con i New Orleans Pelicans. In quell’occasione, fortunatamente, non ci fu nessun commento razzista a far intervenire l’NBA, ma semplicemente il desiderio dell’ex proprietario (George Shinn) degli allora Hornets di vendere e nessuno disposto a comprare ed investire nel mercato della Louisiana, chi voleva comprare avrebbe poi desiderato trasferire altrove la franchigia. Dunque la lega, decisa a mantenere il club a NOLA, subentrò a Shinn acquistando la sua parte di azioni e mettendo un CEO a capo (famoso per aver negato il passaggio di Chris Paul ai Lakers) che rimase in attività sino alla cessione dei Pelicans all’attuale dirigenza.
Nel caso dei Clippers, però, resta ancora da capire se sarà l’NBA a comprare il team e poi a rimetterlo in subito in vendita oppure se verrà stabilito solo un nuovo gruppo dirigenziale”temporale” che verrà immediatamente sciolto appena subentrerà la nuova proprietà.