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28/04/2014

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L.A. Clippers
L.A. Clippers

L'NBPA si aspetta una pena esemplare per Sterling

Clippers
28/04/2014 - La prima reazione “ufficiale” ai commenti razzisti di Donald Sterling in direzione della sua fidanzata V. Stivano (e che offendono tutta la comunità afro-americana) arrivano dal presidente della NBPA (ovvero il sindacato giocatori) Kevin Johnson. L’ex-Suns, nonché attuale sindaco di Sacramento, prima ha raccolto l’opinione dei giocatori quindi si è incontrato con il commissioner Adam Silver per fare il punto della situazione. Insieme, Johnson e Silver, si sono poi recati ad Oakland per gara 4 tra Warriors e Clippers ed è proprio in questa occasione che KJ ha incontrato la stampa. “I giocatori voglio essere rassicurati che se Mr. Sterling sarà accertato come il protagonista della registrazione, allora non si presenterà più per tutta la durata dei playoffs a nessuna partita né dei Clippers, né di qualsiasi altra squadra. Abbiamo fiducia che il commissioner capisca lo stato d’animo dei giocatori perché sarebbe una distrazione troppo grossa per tutti. Noi vogliamo che tutta l’attenzione sia indirizzata verso il gioco e verso cosa accadde in campo. Abbiamo fiducia che la lega capisca la nostra richiesta.” Oltre ad essere bandito dagli stadi, è opinione comune che sia applicata nei confronti di Sterling la più severa delle pene presenti nel regolamento: “I giocatori si attendono una risposta decisiva da parte del commissioner. Non c’è alcun posto all’interno della famiglia NBA per ignoranza, intolleranza, commenti inaccettabili e che vanno contro tutti i principi di questa lega.” Prosegue Johnson prima di concludere: “Se cosa abbiamo udito ed è stato diffuso dovesse venire ufficialmente confermato come proveniente da lui, allora ci dovrà essere una sanzione che faccia capire in modo chiaro che la famiglia NBA ha tolleranza zero per una simile condotta oggi, domani e nel futuro.
I precedenti “penali” dell’owner dei Clippers non lo aiutano di sicuro dal momento che già nel 2009 accettò di pagare la somma record di quasi 3 milioni di dollari (2.275.000) come indennizzo nei confronti di famiglie con origini ispaniche e/o afro-americane, le quali lo accusavano di discriminazione nell’applicare gli affitti in alcuni edifici di sua proprietà situati nella periferia di Los Angeles.