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27/04/2014

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Miami Heat
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L.A. Clippers
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Clips, LBJ e Barak Obama condannano Sterling

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27/04/2014 - La registrazione divulgata dal network TMZ dove Donald Sterling utilizza toni razzisti nei confronti della propria fidanzata (offendendo tutta la comunità afro-americana) ha fatto il giro del globo toccando stelle della NBA, ma anche personaggi pubblici di spicco come il Presidente degli Stati Uniti D’America Barak Obama.
Mentre Adam Silver prosegue le indagini, che egli stesso ha detto si concluderanno in tempi “brevi”, della primi “crisi” NBA con lui a capo della Lega, i giocatori dei Clippers sono stati i primi ad incontrarsi per fare il punto della situazione. Il meeting, durato 45 minuti, ha avuto come portavoce Coach Doc Rivers il quale ha affermato la condanna all’unanimità delle parole dell’owner, ma gara 4 sarà comunque disputata. Inizialmente avevano valutato l’ipotesi di boicottarla, ma alla fine i Clips hanno scelto di giocare.
Penso che avessimo realmente bisogno di incontrarci e parlarne perché tutti quanti sentivano il bisogno di farlo per capire cosa sta accadendo e decidere come comportarsi. Abbiamo sentito tutte le opinioni, dal boicottare la partita a tante altre cose ma alla fine abbiamo deciso di giocare… L’abbiamo deciso perché sono sicuro 20.000 persone l’abbiano pensato, e poi personalmente ero totalmente contrario al boicottare il match.” Esordisce l’ex-coach dei Celtics prima di scendere nei dettagli: “Perché dovremmo lasciare che il commento di una singola persona ci fermi da quello che è il nostro obiettivo? Stiamo cercando di fare qualcosa di grande qui e vogliamo agire solo nel nome di quello che è il nostro scopo. Non saprei dire se sono sorpreso o meno delle affermazioni di Sterling, di sicuro non mi piacciono. Abbiamo avuto un ottimo meeting questa mattina con tutta la squadra. Tutti hanno dato voce alla propria opinione e nessuno è felice di quanto ha detto. Ma noi ci troviamo nella situazione di voler raggiungere un obiettivo molto importante prima di tutto per noi stessi. Qualcosa che abbiamo sognato fin da bambini. Donald o qualsiasi altro non c’entrano nulla con quel sogno e non lasceremo a Donald e a nessun altro allontanarci dal nostro sogno” conclude Rivers che come tutti attende e confida nel resoconto dell’indagine NBA.
A tale riguardo pure LeBron James è impaziente di conosce come andrà a finire: “Non c’è spazio per Donald Sterling nella NBA., non c’è spazio per lu. Ovviamente, ammesso la registrazione venga ufficialmente validata, è inaccettabile per l’intera lega. Non fa alcuna differenza che se la sia presa con gente di colore o con dei bianchi o con degli ispanici o con qualsiasi altra razza. E’ inaccettabile. Adam, come commissionario della nostra lega, deve prendere posizione ed agire. Deve essere aggressivo e intraprendere una risoluzione decisiva. Non so che tipo di provvedimento, ma non possiamo accettare cose simili nella nostra lega. Siamo i giocatori modello di tutti gli sport in quanto i volti più riconosciuti al mondo. Un’affermazione simile è intollerabile oltre che priva di rispetto.” E’ quanto affermato dal quattro volte MVP prima della sfida di ieri con Charlotte e ribadito subito dopo la vittoria di gara tre.
Conclude, in ordine temporale, una nota del Presidente degli Stati Uniti in persona, Barak Obama, impegnato nella propria visita ufficiale in Malesia. Obama, ricordiamo primo presidente afro-americano nella storia degli Stati Uniti, non perde tempo a condannare l’accaduto: “Quando degli ignoranti e dei cafoni cercano di diffondere la propria ignoranza agli altri, allora non che ci sia molto da dire o da commentare. Li lasci parlare ed è proprio quanto accaduto.” Barak, come Rivers e James, confida in Adam Silver per risolvere il problema: “ Sono affermazioni incredibilmente offensive. Ho fiducia nel commissioner Adam Silver, una brava persona, affinchè indirizzi l’accaduto. L’NBA è una lega che appartiene a fans sparsi in tutte le nazioni del mondo e con giocatori che provengono da tante culture diverse quindi sono i primi preoccupati per l’accaduto. Gli Stati Uniti continueranno a lottare con l’eredità lasciata dal razzismo, dalla schiavitù e dalla segregazione. ” Ancora una volta restiamo in attesa di Adam Silver e della risposta (si spera decisiva quanto mirata) della NBA.