22/04/2014 - Al premio di difensore dell’anno, del quale parliamo nell’altra news, segue a ruota quello del miglior allenatore 2013/14 che per appena la terza volta in tutta la storia della NBA viene assegnato per tre volte allo stesso allenatore: Gregg Popovich dei San Antonio Spurs. Prima di lui solo Pat Riley e Don Nelson erano riusciti a centrare questo prestigiosissimo obiettivo.
Giunto alla stagione numero 18 in carriera Popovich pareva destinato a mettere a segno la prima stagione negativa della sua carriera per una serie di svariati, ma validi, motivi. In primis si temeva che la sconfitta riportata in gara 7 delle NBA Finals 2013 avesse “distrutto” l’umore degli Spurs . Proprio la finale era stata etichettata da molti, praticamente da tutti, come il “Canto del Cigno” dei Nero-Argenti perché l’età non più rosea di tutto il nucleo base della rosa sembrava condannarli ancor prima dell’esordio nel campionato 2013/14. In effetti gli infortuni legati all’età si sono fatti sentire (Parker ha disputato 68 incontri, Duncan 74 e Ginobili 68), ma l’ex-Agente CIA è riuscito a ripartire magistralmente i minuti concessi ai propri atleti: nessuno Spurs ha superato i 30 minuti di media a partita e Tony Parker ha chiuso come capo cannoniere con appena 16.7 punti ad allacciata di scarpa. Nonostante tutto ciò i Texani del sud si sono imposti con un devastante record di 62-20 che gli darà il fattore campo a favore in ogni eventuale turno di playoffs al quale approderanno. Giunti alla stagione numero 15 con almeno 50 vittoria ed alla quarta a quota 60 il loro obiettivo, ovviamente, è solo uno: vincere il quinto anello nella storia della franchigia.
Inoltre Popovich è riuscito ad integrare alla perfezione il neo acquisto estivo Marco Belinelli e a non far sentire minimamente l’uscita di scena di Gary Neal (da free-agent si spostò ai Bucks nella scorsa off-season). Ad elogiarlo per il lavoro fatto è proprio l’Azzurro Marco Belinelli: “E’ un gentleman. Tutti sanno che è il migliore in circolazione in questa lega. Perciò sottolinearlo un’altra volta non è molto importante. Però voglio fare sapere, magari chi non lo conosce molto bene, che è davvero un bravo ragazzo ed un grande gentleman. Aiuta tutti i ragazzi, ci insegna ad aiutarci a vicenda. Vuole aiutare chiunque nell’organizzazione. E’ davvero grandioso.”
Concludiamo ricordando gli anni degli altri due titoli di Coach of the Year vinti da Popovich: 2002/03 e 2011/12.