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Miami Heat
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Chris Bosh vuole mettere al bando la "N-world"

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26/02/2014 - Durante una recente intervista radiofonica il due volte campione NBA Chris Bosh ha fatto conoscere il suo punto di vista su tutti quei giocatori che durante il match utilizzano la parola “Nigger”. Si tratta di uno slang entrato in suo nella lingua americana durante il periodo degli schiavi, come variante della parola “Negro” (di origini spagnole/portoghese riadattata in inglese/americano) , ed oggi messa al bando dalla legge, perché evoca risentimenti razziali e/o comunque dispregiativi, a meno che a pronunciarla non siano dei neri. Chris, che appartiene a questa entità razziale, durante i match sente alcuni dei suoi colleghi (avversari e non) pronunciarla con insistenza e anche se il più delle volte ha un significato “amichevole”, secondo l’opinione dell’ex-Raptors, porta comunque a situazioni difficili e poco confortevoli.
E’ una situazione davvero difficile.” Esordisce Chris ai microfoni della radio in riferimento a quella che in gergo viene chiamata: “N-word”. “Per quanto mi riguarda è una parola che al giorno d’oggi sento venir utilizzata davvero troppe volte. Se fosse il caso io sarei ben disposto a vietare l’utilizzo della N-World come ogni altro tipo di insulto pur di non sentirla più. “. Le parole di Bosh non sono casuali, ma piuttosto riprendono cosa sta accadendo nella NFL dove al prossimo meeting owner/comitato NFL, in previsione la prossima settimana a Naples (Florida), sarà presa in esame l’introduzione di una nuova regola per penalizzare le squadre accusate di utilizzare termini razzisti con ben 15 yard di svantaggio.
Una sanzione simile nella NBA non può essere fatta, ma l’ex-uomo franchigia dei Raptors propone comunque una soluzione: “Potrebbe essere introdotto un fallo tecnico fischiato per avere utilizzato un linguaggio inappropriato. A questo punto, però, bisognerebbe vietare ogni tipo di insulto altrimenti salterebbe subito fuori la polemica: perché questa parola è vietata, mentre altre quattro o cinque altrettanto gravi non lo sono? Dunque se sarà applicata questa regola, dovranno essere inserite tutte le parole vietate. Solo cosi potrebbe funzionare. Da parte dell’ufficio centrale NBA e del nuovo commissioner Adam Silver, per ora, non si registra ancora nessuna reazione.