19/02/2014 - Giunto a Boston da Orlando in cambio di Glen Davis, appena terminò il lock-out della stagione 2011/12, Bradon Bass sta viaggiando a 10.8 punti, 47.8% dal campo, 5.8 rimblazi, 1.1 assists ed una stoppata nell’attuale campionato. A questi numeri si aggiunge una solida fama di lavoratore instancabile, uomo di spogliatoio e capace di adattarsi ad ogni situazione. Dunque è facile intuire perché le sue ore sono diventate “contate” appena Boston lo ha messo sul mercato. A spingere la dirigenza Bianco-Vede verso tale decisione è l’elevato numero di lunghi a partire da Jared Sullinger che nelle vesti di futura pietra miliare del club ha bisogno di un minutaggio più ampio quindi una rotazione più corta. Parlando di rotazione i lunghi nel ruolo di ala grande / centro per i Celtics sono parecchi: Kelly Olynyk, Victor Faverani, Kris Humprhies oltre ai già citati Sullinger e appunto Bass.
“Ok, quando vedi il tuo nome coinvolto in discussioni simili ti viene da chiederti: ‘Faccio parte dei progetti futuri?’ o cose simili. Ma per quanto tu possa pensarci non fa alcuna differenza. L’unica cosa che conta è migliorare come giocatore di basket. Lasciare da parte il lato del business e fare in modo che se ne occupi chi di dovere.” E’ la risposta di Bass a chi gli domanda un parare su come stia affrontando queste ultime ore prima della chiusura del mercato.
Oltre alla caratteristiche già citate anche Il suo contratto da circa 7 milioni di dollari, in scadenza al termine della prossima stagione, gioca a suo favore rendendolo ancora più “interessante” agli occhi delle franchigie decise ad aggiungere un ultimo elemento per la corsa al titolo. Al momento non vengono fatti nomi, ma per Bass non fa alcuna differenza: “Non ci penso perché se invece lo facessi allora finirei per l’esserne consumato. Perciò non devo pensarci, perché non sono io ad incontrare gli altri GM e Owner, a conoscere le proposte e le offerte.”