Conclusa l'asta per le lettere di Jordan
Bulls
Quest’ultimo, come emerso poi dai retroscena di questa storia, li aveva donati nel 1999 ad un locale della Carolina del Nord il cui scopo era quello di fare un ristorante intestato a MJ dove al suo interno intendeva collezionare oggetti unici riguardanti il numero 23 più famoso al mondo. MJ, per avviare l’attività, diede queste due lettere che rimasero appese ai muri sino a quattro anni più tardi (2003) quando il locale chiuse per fallimento e le cornici contenenti i preziosi documenti furono messi in un armadietto e dati ad un creditore per saldare il debito. Trascorsi oltre 10 anni nel dimenticatoio, secondo quanto affermano gole profonde, il proprietario si sarebbe ricordato dei due manoscritti solo in seguito alla notizia della vendita all’asta delle scarpe indossate da Michael Jordan in gara 5 delle finals 1997 per un valore di oltre 100 mila dollari.
Una volta resa pubblica l’asta delle due lettere di reclutamento è scoppiato un mini “giallo” a causa della madre di Jordan, Doloris, la quale ha affermato di essere in possesso dei pezzi originali quindi quelli messi in vendita sarebbero state due copie. Con il passare dei giorni e della settimane, però, Doloris non ha fornito nessuna prova a testimoniare la propria ipotesi che quindi è decaduta da sola lasciando spazio alle offerte degli interessati. Terminata alle porte del week-end il “bottino” complessivo dell’asta è stato di 31.741 $. Il documento siglato dall’assistente coach Guthridge è stato battuto al prezzo di 4.732 dollari mentre la firma del guru Dean Smith ha chiuso a quota 27.009 dollari.
Sempre in tema aste, oggetti da collezionismo e Jordan si è conclusa anche un’altra asta relativa ad una divisa indossata da Sua Maestà ai tempi del primo Dream Team. Il valore d’asta finale in questo caso è stato 32.682 dollari.