06/02/2014 - Alle porte del campionato l’owner dei Cavaliers Dan Gilbert era talmente convinto delle potenzialità della propria squadra che la etichettò pronta per ritornare ai playoffs dopo tanti anni passati nei bassi fondi della Lega. Il verdetto del campo, però, si è mosso in direzione diametralmente opposta andando ad etichettare come “fallite” (almeno per ora) tutte le mosse realizzate nel corso dell’off-season. Proprio per questo motivo Gilbert ha deciso, alla luce dell’attuale record 16-33, di dire addio al proprio General Manager Chris Grant.
“Questo è un momento molto difficile per la squadra. Ci sono tantissime situazione molto al di sotto delle aspettative. Questa situazione è inaccettabile per tutti: per i nostri fans più leali, per gli abbonati stagionali, per i nostri partner economici e per tutto il gruppo dirigenziale.” Esordisce Gilbert nel comunicato stampa che ha accompagnato l’addio di Grant. “Assicuro a chiunque supporti o si curi dei Cleveland Cavaliers che proseguiremo nel nostro lavoro di cercare sotto ogni pietra la prossima mossa con l’obiettivo di uscire da questo brutto momento e riportare la franchigia nella giusta direzione.”
Per quanto riguarda Grant, subentrato nella ruolo di GM subito dopo l’addio di LeBron James (2010), realizzò l’obiettivo di ottenere un alto numero di chiamate al draft arrivando ad averne sei in meno di quattro anni. Tuttavia l’unica spese bene fu quella di Kyrie Irving, selezionato nel 2011, mentre tutte le altre scommesse non hanno dato gli esiti sperati soprattutto, come anticipato in apertura di news, quelle messe a segno la scorsa estate le quali avrebbero dovuto riportare il club in zona playoffs. L’acquisto estivo Andrew Bynum è risultato un fiasco, mai capace di fare la differenza quindi tagliato, come del resto lo è Anthony Bennett. Autore di 3.3 punti, 2.6 rimbalzi in 12 minuti di media (37 partite disputate) non ci sarebbe nulla da stupirsi se Bennett finora è passato inosservato a meno che non si trattasse della prima scelta al draft 2013.
Un altro buco nell’acqua sta risultando la decisione di tornare ad assumere Mike Brown nelle vesti di head coach. Fonti anonime parlano di un Brown non supportato al 100% dallo spogliatoio e questo genere tensioni oltre che una netta spaccatura dei giocatori (quelli a favore e quelli contrari). Dietro all'assunzione di Brown, uno dei più grandi sostenitori nel rimetterlo a capo della panchina targata Cleveland, c’era il nome di Chris Grant convinto potesse essere l’uomo giusto per riportare i Bianco-Rossi alla post-season. In verità Brown, sempre secondo le gole profonde, potrebbe essere la prossima vittima di Gilbert ancor prima della fine del campionato.
L’ultima nota a deporre contro Grant, apparsa solo un paio d’ore fa sui network a Stelle e Strisce, è una statistica stando alla quale dal 2010 (anno in cui James si trasferì a Miami ) ad oggi la squadra con il peggior record vittorie/sconfitte di tutta la lega (28.7%) sono risultati essere proprio i Cavaliers (superati da Bobcats, Kings e Wizards). Al momento non vengono fatti nomi su chi prenderà il posto di Grant nella dirigenza di Cleveland.