30/01/2014 - L’ultima volta che Warriors e Clippers si sono affrontate risale al giorno di Natale quando i due club hanno fatto registrare una partita tutto purché in spirito natalizio: due espulsioni, due falli anti spartivi, tre falli tecnici ed una serie innumerevoli di gomitate e contatti al limite del regolamento. Alla luce di tale sfida e dell’attuale situazione nella Pacific Division, dove l’unica avversaria credibile sono i Phoenix Suns, il duello fra Clips e Warriors è stato subito ribattezzato come una rivalità o “battaglia per la Pacific”. In vista della sfida di stanotte fra le due sopracitati franchigie, però, il coach di Golden State ha provato a placare le acque perché, almeno a parere suo, non c’è nessuna rivalità dichiarata: “Non è una rivalità. Non abbiamo il sangue amaro per colpo loro. In questa lega quando fai parte di un club competitivo e due squadre stanno battagliano per un posto importante nei playoffs, e fanno parte della stessa Division, è normale che ci sia una certa esaltazione. Tanto la sentiamo noi quanto la sentono loro. ” Le parole di Jackson sono in parte veritiere perché in passato fra Clips e Warriors non c’è mai stata alcuna rivalità storica (come invece può trasudare dalle sfida Miami-New York o Chicago-Detroit), tuttavia è altrettanto innegabile che si tratti di due franchigie emerse dai bassi fondi della NBA solo un paio d’anni fa e dopo aver fatto da squadra “materasso” per tante (e tante) stagione. Dunque, detto in altre parole, potremmo essere davanti alla nascita di una nuova rivalità. “Siamo due squadre che stiamo cercando di arrivare alla post-season e una volta raggiunta fare più strada possibile, quindi ogni volta che giochiamo l’una contro l’altra, l’intensità fa parte della sfida e va aumentando” commenta e conclude l’uomo immagine dei Giallo-Blu Stephen Curry.