Lakers offesi dalla scelta di Doc e dei Clips
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Da oggi, però, Rivers ha chiesto ed ottenuto il permesso dalla propria dirigenza di coprire la zona di banner e maglie ritirate dei fratelli rivali con sette gigantografie plastificate dei giocatori chiave dei Clippers. Ovviamente i poster verranno dispiegati solo quando lo Staples farà da casa ai Clips mentre saranno riavvolti quando il fattore campo apparterà ai Lakers. I sei poster appartengono a Chris Paul, Blake Griffin, DeAndre Jordan, Jamal Crawford, Matt Barnes, Jared Dudley E J.J. Redick.
La decisione ha subito destato sgomento nella dirigenza del secondo team più vincente nella storia della Nba il quale ha chiesto delucidazioni ai rivali Bianco-Rossi e alla Lega per sapere se coprire le loro maglie rappresenta qualche violazione di regolamento (l’esito a questa domanda sarà molto probabilmente negativo perché quando lo Staples fa da casa ai Clippers questi ultimi hanno il diritto di “addobbare” il soffitto come più gli pare – ovviamente nel rispetto delle altre squadre).
La reazione più “vivace” è arrivata dal giovane Nick Young, ex Clippers nativo di L.A. e da sempre tifoso dei Lakers: “Può farlo? Davvero? Secondo me è una mancanza di rispetto. Dobbiamo parlarne con Doc. Non può fare questo. Dobbiamo agire e cercare di evitarlo. Non mi sarei mai aspettato di vederlo arrivare e prendere in poco tempo una decisione simile. Prima dovrebbe meritarseli certi gesti.” I giornalisti hanno ricordato a Young, ora giocatore dei Lakers, che comunque Doc ha già mostrato il proprio valore guidando i Celtics al titolo NBA, ma a Nick le risposte non mancano: “Ma non hai mai vinto un titolo qui a L.A. Adesso è qui che si trova. Bisogna guardare con rispetto a quei banner, non nasconderli.”
Decisamente meno “violenta” la reazione di Nash: “Immagino che se fossi parte dell’organico dei Clippers anche io vorrei vedere nascosti quei banner. Nelle notti dove giocano in casa è la loro arena quindi fanno cosa ritengono più opportuno per sentirsi a casa.”