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L.A. Lakers
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Orlando Magic
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Houston Rockets
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Howard intervistato a 360 gradi

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16/10/2013 - Nelle sue otto stagioni con gli Orlando Magic Dwight Howard, che la scorsa estate lasciò la Florida per la California, ha sempre indossato la divisa numero 12 che a partire dal prossimo anno sarà data a Tobias Harris. L’ex-Bucks Harris, arrivato ad Orlando in una trade dello scorso campionato, ha chiesto ed ottenuto il permesso di vestire il 12 in onore di un amico teen-ager mancato come conseguenza della leucemia all’età di 12 anni. Dwight, non si sa se al corrente di questa informazione, ha comunque criticato la propria ex-ex dirigenza perché si aspettava di vedere il #12 ritirato in suo onore e dei risultati ottenuti con indosso i colori Bianco-Blu. “A prescindere da tutto ciò che è accaduto mi aspettavo che il mio numero fosse considero speciale da quelle parti. Ho fatto tante cose e anche come squadra abbiamo avuto risultati importanti. Quando ho saputo della loro decisione di utilizzare ancora il 12 mi sono un po’ arrabbiato” afferma Superman, con la nuova divisa degli Houston Rockets, al quotidiano Orlando Sentinel i cui giornalisti gli domandano anche di ripercorrere il periodo trascorso in Florida paragonato con l’anno in Giallo-Viola. “C’era qualcosa che mi mancava di Orlando. Ci sono tante situazioni di cui nessuno parla perché io non le dico e me le tengo dentro, tuttavia mi è mancato qualcosa di Orlando. Comunque non ho rimpianti, sono felice tutto sia accaduto nel modo in cui è accaduto. Anche se mi sono ferito ed ho attraversato tempi duri, questi mi sono serviti per farmi diventare una persona migliore. Ora so come gestire situazioni difficili e che non avevo mai affrontato prima.
La seconda parte dell’intervista non poteva che riguardare la decisione di andarsene via dalla Città Degli Angeli nonostante un’offerta di circa 25 milioni di dollari più alta rispetto a quella da lui siglata con i Rockets (da regolamento non hanno potuto andare oltre gli 88 milioni di dollari). “Tutti sono pronti a darmi del codardo per essermene andato dai Lakers e sapevo sarebbe stato cosi se avessi deciso di andarmene. Ma ho preso la miglior decisione per Howard e non per le altre persone. Già una volta ad Orlando avrei voluto andarmene, ma per accontentare delle persone e smettere di farne soffrire altre decisi di restare anche se dentro di me ero triste. ” Afferma Howard ripercorrendo quando spontaneamente dispose di annullare la clausola per essere free-agent, nonostante il suo rapporto con la dirigenza di Orlando fosse alla “frutta”da mesi, quindi restò (infelice) in Bianco-Blu per ancora un paio di mesi. “Questa volta era come avere una seconda chance.” Prosegue Dwight che ha approfittato del proprio status per non commettere più lo stesso errore. “Mi sono detto: ‘Sai cosa? La gente ti odierà sempre per qualche ragione quindi non posso lasciarmi di nuovo fermare dal prendere la decisione che ritengo più giusta per me’. Penso la mia scelta abbia toccato nel vivo tante persone perché tutti dicevano: ‘Come può lasciare i Lakers ed i loro 6 miliardi di tifosi nel mondo?’. Ma io non mi curo di cosa la gente pensa di me o se qualcuno possa vedermi in cattiva luce. Io voglio solo vincere e penso di trovarmi nella situazione giusta per farlo.