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L.A. Clippers
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Jamison crede nei Clips, ma rispetta Bryant

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02/09/2013 - Antawn Jamison nelle ultime settimane ha deciso di unirsi ai Los Angeles Clippers per dare l’assalto al titolo NBA 2014 dopo la brutta esperienza fatta nello scorso campionato. Dodici mesi fa, deciso a vincere il titolo, si unì ai Lakers con un contratto di bassa entità (il primo della sua carriera) salvo vedere i Giallo-Viola colare a picco nel giro di un paio di mesi (chimica con Dwight Howard non trovata ed infortuni all’ordine del giorno – lo stesso Jamison ha giocato circa metà campionato con un polso dolorante).
Spinto dal desiderio di arrivare all’anello, però, Antawn è tornato sul mercato 2013 pronto ad accettare di nuovo il minimo salariale e non ha dovuto fare troppa strada per ricevere un’offerta da un club con le carte in regola per laurearsi campione. Infatti i Clips lo hanno messo sotto contratto permettendogli cosi di restare nella Città degli Angeli.
Nella sua prima intervista come giocatore Bianco-Rosso Jamison, dopo aver elogiato il nuovo club, ha voluto spezzare una lancia in favore di Kobe Bryant. “Non conterei mai Kobe Bryant come escluso da una competizione. Ho giocato con tanti giocatori speciali nella mia carriera. Gilbert Arenas quando era all’apice della carriera a Washington. LeBron James e Shaquille O’Neal a Cleveland. Ho giocato con tante stelle, ma nessuno di loro ha mai avuto la spirito di competizione, la voglia mentale e la grinta che lui ha. Se Bryant dice che arriverà a vincere sei anelli, beh credetemi, farà tutto il possibile per arrivare all’anello che gli manca. Di sicuro, guardando come sono messe le cose ora, magari non accadrà quest’anno perché proviene dall’infortunio ed i Lakers stanno cercando di mettere tutti i pezzi insieme. Ma voglio dire, quel ragazzo, farà tutto il possibile per arrivare al sesto anello.
Come detto l’ex, fra le altre squadre, Warriors/Wizards non ha elogiato solo Mr.81, ma anche il suo nuovo team: “Probabilmente con Chris Paul e Blake Griffin mi trovo in squadra con due dei migliori atleti della NBA, poi ci sono tanti altri giocatori per i quali i soldi non sono un problema. Nessuno sta giocando per un contratto. L’unica cosa che ci importa è vincere un campionato. Penso che prima dell’arrivo di Doc Rivers il pensiero comune su questa squadra fosse: ‘Ok, ci vorrà ancora uno o due anni prima di vederli lottare per il titolo’. Ma con Doc come coach è cambiato tutto anche a livello mentale. Vogliamo vincere adesso e pensiamo questo sia il nostro anno.”.