Home page & Nba News
Albi d'oro, All-Nba Team e Biografie
Salari e curiosità sulla Nba
Altre notizie/video del
03/04/2013

Archivio News/Video

L.A. Lakers
L.A. Lakers

Lakers: ritirata la #34 di Shaquille O'Neal

Lakers
03/04/2013 - Come annunciato ad inizio stagione 2012/13 i Los Angeles Lakers nell’intervallo del match di ieri hanno indetto una cerimonia per ritirare la maglia #34 di Shaquille O’Neal. I giornalisti hanno approfittato della presenza di Big Aristotele, come veniva soprannominato ai tempi d’oro vissuti nella Città degli Angeli, per fargli qualche domande sul futuro ed il passato del club dove ha vinto tre anelli (2000-2001-2002), altrettanti trofei di MVP della finale e un trofeo (2000) di MVP della stagione regolare. Shaq, mentre la sua maglia saliva al tetto dello Staples Center, ha voluto lanciare una sfida al neo-acquisto Dwight Howard: “Lo spero sul serio, ma io sono un centro. E gli altri centri devono prendersi le proprie responsabilità per riuscirci.” Afferma O’Neal a chi gli domanda se a suo avviso i Lakers prima del ritiro di Kobe siano in grado di vincere un altro titolo. Il riferimento ad Howard, nel caso non fosse abbastanza esplicito, viene rimarcato subito: “Vorrei vederlo viaggiare a 28 punti e 10 rimbalzi di media. Quei numeri mi sono stati sempre rinfacciati, 28 punti e 10 rimbalzi, erano l’obiettivo che mi veniva richiesto e io lo rinfaccio a chi viene dopo di me.
Nel match contro i Mavericks Howard è andato vicino a quanto “richiesto” da Shaq: 24 punti, 12 rimbalzi. Tuttavia in nove stagioni vanta una media di “soli” 18.2 puni e 13 rimbalzi. Mentre nell’attuale campionato, dove però bisogna tener conto dell’infortunio alla spalla, si aggira sui 16.7 punti e 12.7 rimbalzi. “Non voglio criticarlo. Voglio solo lanciargli una sfida.” Spiega il Diesel aggiungendo: “Vedo un ragazzo con davvero molto talento. E quando lo vedo segnare 16 o 18 punti a partita, per me non è abbastanza. Può fare di più.
Quello che invece è stato “abbastanza” per O’Neal sono gli otto anni trascorsi ai Lakers. Ancora oggi, ripercorrendo l’accaduto, farebbe le stesse scelte lasciando L.A. dopo otto stagioni, tre titoli e quattro viaggi in finale. “Di sicuro avremmo potuto vincere di più.” Annuisce O’Neal a chi gli domanda se i Lakers avrebbero potuto vincere di più nel caso alla fine del 2003/04 fosse rimasto piuttosto di spostarsi a Miami. “La decisione presa non era solo legata alle vicende tra me e Kobe Bryant. Più semplicemente è stato il business di questo sport. Fortunatamente io sono stato cresciuto in questo modo, sono stato cresciuto con l’abitudine di cambiare casa ogni quattro anni.” Spiega O’Neal le cui radici affondano nella vita militare del padre (adottivo). “Quindi ho trattato il caso dal punto di vista militare: come se avessi trascorso due termini qui. Sono stato a L.A. per otto anni. Era arrivata l’ora di fare qualcos’altro. Era l’ora che Kobe prendesse le redini della squadra e per me di cambiare aria.” Shaq venne ceduto agli Heat (dove nel 2006 vinse il quarto ed ultimo titolo della sua carriera) quindi passò per Suns, Cavaliers e Boston prima di imboccare la via del ritiro.