Incomprensioni in casa Bucks fra Jennings e Boylan
Bucks
Quella di ieri è stata la quarta sconfitta filata dei Cerbiatti ed il primo match dopo 281 in carriera concluso da Jennings con il box score fermo a 0 punti. La scelta di punirlo nasce dalle ultime partite con in cima quella di Venerdì dove Brandon ha finito con un disastroso 1/15 dal campo. Da qui, probabilmente, è nata la decisione di Boylan di intraprendere provvedimenti che hanno mandato su tutte le furie l’ex-Roma.
“Penso che tutti dovrebbero essere considerati responsabili. Non c’è nessun giocatore dotato di un contratto al massimo salariale nel nostro spogliatoio. Quindi non vedo perché devo essere io a venir messo su un piedistallo mentre a tutti gli altri viene data la possibilità di fare quello che gli pare.” Alla domanda se si sentisse “colpevolizzato” da Boylan, Jennings replica: “Di sicuro. Questa è la terza volta che accade. Abbiamo avuto una partenza difficile, ma alla fine ci siamo rimessi in partita ed avevamo l’opportunità di vincerlo il match. Dovevamo fare di tutto per vincere.” I Bucks sono partiti male, finendo sotto di 18 lunghezze di scarto, ma nel terzo quarto hanno reagito e nel quarto hanno ridotto il divario a -7: 83-76. Alla fine, mentre Brandon era rilegato a spettatore non pagante, i Cerbiatti sono stati sconfitti 100-92.
Sull’argomento “panchina/punizione” Boylan si spiega cosi: “Ho pensato ci fosse bisogno di più energia nella nostra squadra. Quando in una lega come questa giochi nella sua posizione allora hai parecchie responsabilità. Il suo talento in quella posizione è davvero fuori categoria. Ma deve portarlo tutti i giorni, in ogni singola partita. Se questo non accade allora è il mio lavoro prende le contromisure del caso.”