26/03/2013 - Ieri si è diffusa l’ipotetica idea che i Raptors optino di tenere fermo Rudy Gay per tutta la parte rimanente della stagione regolare, 12 incontri, in modo da permettergli di recuperare completamente dall’infortunio alla schiena evitando inutili rischi nell’ultima parte di campionato. La decisione di “rilegarlo” ai box, oltre che nello staff medico, affonda le proprie radici pure nella dirigenza decisa ad ottenere la miglior scelta possibile al draft del prossimo giugno (rimasto, purtroppo, l’unico obiettivo raggiungibile in quanto per i canadesi i playoffs, ormai da mesi, sono un miraggio).
L’ex-giocatore dei Grizzlies, acquistato a metà Febbraio in una trade a tre con i Pistons (i quali hanno ottenuto Calderon proprio da Toronto), non condivide l’idea di restare “inutilmente” fermo: quando si sentirà in forma, tornerà in campo. “L’unico motivo per cui accetterei di restare fermo è se fossero i medici a dirmi di non giocare.” Commenta Gay ai microfoni del quotidiano più importante di Toronto (il Toronto Star) “In precedenza sono già stato obbligato a restare fermo ed è qualcosa che eviterei volentieri di rifare.” Rudy, come la dirigenza dei Dinosauri ha fatto sapere, in questa settimane proseguirà gli esercizi di riabilitazione e gli allenamenti seguito dagli specialisti e tornerà in campo solo se i medici gli daranno il nullaosta “La sua schiena stava peggiorando. Nessuno in questa organizzazione ha mai parlato di volerlo tenere fermo fino alla fine del campionato. E’ valutato giorno per giorno. I medici controllano il suo stato di salute e come reagisce alla terapia. Questo è quanto.” Dichiara coach Dwane Casey.