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L.A. Lakers
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LAL: Howard replica a Kobe, Metta fa da "paciere"

Lakers
08/02/2013 - Ventiquattro ore fa Kobe Bryant ha ufficialmente “invitato” il collega Dwight Howard a scendere in campo anche se non ancora al 100% accusandolo, anche se non proprio in maniera diretta, di essere un giocatore troppo soft e di preoccuparsi troppo di cosa pensi la gente nei suoi confronti. L’ex-Magic, che il prossimo giugno diventerà free-agent senza restrizioni e quindi potrà andarsene dove più preferisce, non tarda a replicare alle parole del collega e lo fa prima della palla a due del match fra Lakers e Celtics disputato ieri sera (e vinto da Boston): “Voglio giocare. Voglio dire: per quale motivo non dovrei volerlo? Ma allo stesso tempo questa è la mia carriera, questo è il mio futuro, questa è la mia vita. Non posso lasciare decidere tutto ciò a nessuno se non a me, perché non c’è nessuno disposto a prenderne tutte le responsabilità. Dunque, se la gente si altera e viene fuori dicendo che non gioco o gioco male, allora cosa cambia? Questa è la mia carriera. Se mi faccio male cosa capita? La vita di tutti gli altri prosegue normalmente, ma la mia? Chi se ne prende cura? Non voglio passare tutta un’altra estate a fare della riabilitazione cercando di guarire di nuovo. Voglio tornare e voglio giocare bene da subito. Questo è cosa voglio fare.”. Per quanto riguarda il match contro Boston, Dwight è rimasto in campo 28 minuti nei quali ha raccolto 9 punti e 9 rimbalzi prima di lasciare il campo per raggiunto numero di falli. L.A. ha perso 116-95. E’ stata la sua prima partita dopo le tre saltate a causa del riaccendersi dei dolori alla spalla (già infortunata).
Come detto Kobe, visto anche il lungo periodo di assenza a cui sarà soggetto Gasol (6/8 settimane), ha esortato l’ex-Magic a tornare in campo senza attendere che la spalla fosse al 100%. A tale proposito Howard replica: “Questa è la sua opinione. Punto. Non è un dottore, come io non sono un dottore. E’ solo la sua opinione.”. Questo “botta e risposta” non va di certo a favore dell’unione del team e proprio a tale riguardo Metta World Peace prova a giocare un ruolo a dir poco “nuovo” per lui ovvero quello di “paciere”: “Sta giocando davvero bene. E’ un ottimo compagno di squadra. Ha avuto un paio di partite da 20+20 e sta viaggiando a qualcosa come 18 punti e 11 rimbalzi o qualcosa di simile nonostante provenga da un intervento alla schiena. Direi che è un vero e proprio soldato e nessuno mette in dubbio il suo infortunio. Dobbiamo scendere in campo e tenere duro sino a quando non tornerà al 100%”. Ora bisogna capire se World Peace in versione “paciere” è l’ultima spiaggia dei Lakers oppure la conferma di un team davvero unito e che si muovo all’unisono.