12/12/2012 - Kevin Love torna a “sfuriare” contro la propria dirigenza come aveva già fatto la scorsa estate quando al seguito di Team USA si sentiva un “estraneo” quando i suoi colleghi parlavano di partite di playoffs, finali e/o titoli vinti. In quell’occasione Love aveva lanciato un “ultimatum”: nel caso i Wolves non fossero stati in grado di raggiungere la post-season 2013 allora (nonostante il rinnovo contrattuale lo abbia legato a Minneapolis almeno sino all’estate 2015) avrebbe valutato l’ipotesi di una richiesta di cessione. Oggi le parole di Love non riguardo più (almeno per il momento) questo argomento, ma sono comunque dirette ai piani alti della dirigenza: il proprietario Glen Taylor ed il GM David Kahn. Lo scorso gennaio Love ha siglato un’estensione della durata di 4 anni a 60.8 milioni di dollari con la possibilità di annullare l’ultimo anno ( da16.74 milioni di dollari). Però Love sperava di sedersi al tavolo delle trattative e trovare un contratto da cinque anni che non è arrivato a causa di Taylor che appunto oggi viene ripreso pubblicamente da Kevin: “Non so chi si occupi di etichettare una persona come “stella”, comunque il proprietario Glen Taylor disse: ‘non penso che Kevin Love sia un a stella di questa lega perché non è mai riuscito a raggiungere la post-season’. Non penso di dovermi spiegare troppo, ma non che abbia mai avuto troppo supporto in questa squadra. Questa è un boccone duro da mandare giù.” Le critiche poi si spostano su Kahn il quale gli propose di parlare d’estensione mentre si stava allenando piuttosto che attendere un momento più opportuno: “ Non sono uno che segue sempre i protocolli professionali. Ma so come si trattano certi argomenti, anche se ho solo 24 anni.” Inoltre Love , sempre riferito alle critiche ricevute dall’owner, sottolinea come la crescita del club si sia bloccata soprattutto per le scelte di giocatori sbagliati effettuate da Kahn ai vari draft. Negli ultimi anni, infatti, i Wolves disponeva sempre di chiamate medio/alte tuttavia sono arrivati giocatori quali: Jonny Flynn, Wesley Johnson e Derrick Williams. Tutti e tre, per far comprendere meglio la situazione, vengono continuamente introdotti in possibili scenari di trade. Alla domanda sulla possibilità di uscire dal contratto nell’estate 2015 (annullando cosi l’ultimo anno di ingaggio) Kevin risponde: “Avrò la possibilità di fare leva su questa opzione.” Da parte di Kahn o Taylor non si registra nessuna reazione