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13/11/2012

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L.A. Lakers
L.A. Lakers

D'Antoni e Jackson entrambi stupiti dalla scelta dei Lakers

Lakers
13/11/2012 - Emergono dettagli relativi alla scelta di assumere Mike D’Antoni come coach dei Lakers scartando in questo modo l’undici volte campione (di cui 5 con i Lakers) Phil Jackson. Ieri abbiamo discusso delle possibili teorie che hanno fatto optare la dirigenza dei Giallo-Viola a puntare sull’ex-Suns, mentre oggi sono i diretti interessati a prendere la parola sui principali network a stelle e strisce.
Il primo ad uscire allo scoperto è proprio Phil Jackson che nel 2011 si era ritirato deciso ad appendere definitivamente la lavagna al chiodo. La chiamata della sua ex-squadra, però, lo aveva convinto a tornare: “Nel meeting di sabato con Mitch Kupchak ed il vice presidente Jim Buss mi hanno detto che mi vedevano come l’uomo giusto per questo lavoro. Ho lasciato le trattative con una stretta di mano e con il giorno di lunedì fissato come data entro la quale dare una risposta.” Tuttavia i Lakers hanno deciso di non rispettare questa scadenza annunciando l’accordo con D’Antoni domenica sera e quindi “silurando” coach Zen. “Verso mezzanotte Kupchak mi ha chiamato per dirmi che loro avrebbero assunto D’Antoni perché pensavano fosse la scelta migliore per il bene della squadra.” Prosegue Jackson ancora un po’ incredulo di quanto accadutogli: “Ovviamente sono stati loro a prendere ogni decisione. Da parte mia non posso dire altro che sono stato davvero felice quando ho visto buona parte dei tifosi incitarmi ad accettare il lavoro perché mi rivolevano alla guida del team. E’ proprio grazie a loro se mi sono incontrato con Los Angeles ed è per loro che avrei accettato la proposta.” Coach Zen, che tornerà nel Montana a fare il “pensionato, lascia poi la parola al suo agente Todd Musberger: “Non si è mai discusso di contratto, di soldi e nessuna richiesta oltraggiosa o assurda è stata fatta. Nel meeting con Kupchak, Buss e Phil non si è mai discusso di soldi, di richiesta esorbitanti o di particolari. Phil è una persona che ha portato in casa di L.A. solo ed esclusivamente delle vittorie e dei titoli perciò avrebbe dovuto essere trattato in un altro modo. Se loro hanno scelto di non assumerlo, ok è una loro scelta e del resto possono assumere chi più gli pare e piace. Semplicemente non mi sembra giusto dare ad una persona una scadenza e poi essere i primi a non rispettarla. Avergli dato tempo fino a lunedì e poi chiamarlo a mezzanotte per dire: ‘comunque abbiamo assunto un altro’ non è un bel comportamento, ma probabilmente è indice del modo trasandato e meschino con cui la dirigenza sta guidando la squadra.
Stesso stupore, ma in senso positivo, si registra in Mike D’Antoni Intervistato dal quotidiano New York Daily News: “Se sono stupito? Certo che lo sono. D'altronde non lo siete tutti? Quando mi hanno chiamato per dirmelo, la mia reazione è stata: “Ma dite davvero sul serio?” Risponde il coach baffuto ai quotidiani della Grande Mela prima di dirsi felicissimo dell’occasione di riunirsi a Steve Nash: “Avere la possibilità di allenare di nuovo Steve Nash in un team con concrete possibilità di vincere il titolo è una situazione che non mi sarei mai e poi mai aspettato. Ma ora è accaduta e ne sono felicissimo.” Sotto la guida di D’Antoni ed il suo gioco “veloce” il canadese ha vissuto i migliori anni della sua carriera come testimonia la vittoria dei due trofei da MVP ottenuti consecutivamente (2004/05, 2005/06) . “Mi piace questa squadra. E’ molto valida e lo diventerà ancora di più” conclude D’Antoni riferendosi in modo più generale a tutta la rosa dei Giallo-Viola.