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05/11/2012

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L.A. Clippers
L.A. Clippers

Kenyon Martin nel "limbo" dei free-agent

Clippers
05/11/2012 - L’altranno impegnato nella CBA, la lega cinese, e poi con i Los Angeles Clippers, dove ha dato un solido contributo da back-up di Griffin per proiettare L.A. alla post-season, oggi Kenyon Martin si trova “disoccupato” nonostante nei mesi estivi diversi squadre si siano interessate a lui. Sinora rimasto in silenzio, attendendo invano un ingaggio , l’ex-Nets ha deciso di prendere la parola sul network “Yahoo! Sports” per fare luce sulla sua situazione. Stando a quanto afferma ci sarebbe in giro una voce che lo etichetta “incontrollabile” ovvero una testa calda che rovina l’armonia dello spogliatoio e dunque, sempre a suo avviso, sarebbe questo il motivo per cui si trova ancora nei free-agent. “Non so da dove sia partita e su cosa si basi, ma c’è una voce su di me che non è assolutamente vera e secondo la quale non sarei controllabile. Non capisco. Ho avuto i miei problemi come tutti gli altri in questa lega? Si, ma come tutti gli ho superati. Adesso, però, sento che mi considerano uno che non può essere controllato, che se non gioca esplode o che può devastare una spogliatoio.” Esordisce il veterano di Nets, Nuggets e Clips prima di appellarsi al suo passato: “In 12 anni di carriera non ho mai detto che non mi piacesse qualcuno dello staff o della squadra. Potete chiedere a chiunque abbia giocato con me, tutti sanno come mi comporto e cosa mi interessa: giocare, competere e vincere.” Come detto lo scorso anno ai Clips K-Mart, in 42 partite, ha chiuso con 5.2 punti e 4.3 rimbalzi nel ruolo di back-up di Blake Griffin (22.2 minuti di media ad in contro). Il buon contributo, però, non è bastato a convincere i Clips a dargli un nuovo ingaggio. Come anticipato nei mesi estivi Knicks, Lakers, Mavs, Nets, Hawks e Spurs si sono interessate a lui senza raggiungere nulla di concreto perché, almeno secondo le gole profonde, Kenyon richiedeva come minimo un team con aspirazioni da titolo quindi un ingaggio biennale e non al minimo salariale. Oggi la situazione pare cambiata: “Se adesso mi suonasse il telefono io sarei pronto ad iniziare domani. Non mi interessa che club sia, se abbia un record vincente o perdente. A questo punto se qualcuno mi chiamasse io sarei pronto ad accettare qualsiasi offerta. ” Restiamo in attesa di svolgimenti.