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28/10/2012

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Houston Rockets
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Oklahoma City Thunder

Thunder-Rockets: Harden ceduto per Martin

Rockets

Thunder
28/10/2012 - Negli ultimi anni James Harden è diventato fra i volti più “riconosciuti” della pallacanestro grazie alla sua famosa “barba” vista sul palcoscenico più importante dello scorso campionato e nella corsa alla medaglia d’oro di Team USA 2012. Proprio finita l’avventura olimpionica a Londra, Harden, pensava di sedersi al tavolo delle trattative con i Thunder con l’obiettivo di estendere la propria permanenza ad Oklahoma City. James, sotto la guida di Coach Scott Brooks, era diventato una pedina importante per gli equilibri della squadra: entrando dalla panchina garantiva, mentre i titolari potevano riposarsi, minuti di (ottima) qualità inoltre veniva spesso utilizzando negli ultimi quarti delle partite dove il risultato era ancora in bilico. Alla luce di tutto ciò, della finale 2012 raggiunta e della medaglia d’oro a Londra, Harden puntava ad essere trattato come i colleghi Westbrook e Durant (entrambi rinnovati al massimo salariale) quindi si aspettava un quadriennale da 60 milioni di dollari. Tuttavia la dirigenza dei Bianco-Celesti è sembrata “titubante” nel sedersi al tavolo delle trattative con lui sino al momento in cui il diretto interessato non ha esplicitamente chiesto “udienza” ricevendo una proposta da 4 anni a 55.5 milioni di dollari (4.5 in meno rispetto al massimo concesso dalla NBA). Non contento di quanto offertogli ha rifiutato la proposta perciò i Thunder si sono mossi sul mercato in tempo per imbastire una trade prima dell’avvio di campionato. L’ufficializzazione è arrivata poche ore fa: OKC cede James Harden, Cole Aldrich, Deaquan Cook, Lazar Hayward a Houston come contropartita di Kevin Martin, Jeremy Lamb, due future scelte al primo giro ed una ad un secondo giro ancora da stabilire. La scelta di cederlo, rompendo in questo modo il nucleo dei giovani (e vincenti) Thunder, pare sia arrivato proprio dalla dirigenza determinata ad evitare il ripetersi di uno scenario come quello visto ad Orlando nel 2012 (con Howard) o Denver nel 2011 (con Anthony). Il contratto di Harden, infatti, prevedeva nel caso di mancato accordo ancora una stagione al termine delle quale (il prossimo giugno) sarebbe diventato free-agent. In questo caso, però, avrebbe passato buone parte dell’anno distratto dalle possibili voci di mercato. “Volevamo firmare James con un’estensione, ma alla fine la situazione non quadrava mai e c’era sempre qualcuno scontento delle varie proposte di rinnovo. ” Spiega il GM dei Thunder Sam Presti arrivando poi al momento della trade: “Incapaci di raggiungere un accordo abbiamo quindi messo in piedi una trade per capitalizzare l’opportunità di portare in squadra un giocatore del calibro di Kevin Martin e dei giovani talenti futuri come Jeremy e le scelte al draft. Questi ci permetteranno di mantenere sempre il nostro roster giovani e flessibile.” Felici della mossa sono pure i Texani: “Anche se non mi piace mai cedere giocatori di qualità come Kevin Martin e Jeremy Lamb, questa trade era impossibile da rifiutare perché ci dà la possibilità di aggiungere alla nostra franchigia degli elementi che saranno decisivi per il futuro e la crescita del team.” Afferma l’owner di maggioranza Leslie Alexander che con Martin ha perso un uomo da 17.1 punti e 2.8 assists (medie del 2011/12). “James Harden è stato parte di Team USA nell’Olimpiade di Londra ed è riconosciuto da tutti come uno delle più talentuose guardie della Nba. Sarà ideale nel nostro progetto” conclude Alexander.